Il secondo premio del concorso di pittura del 1788 viene assegnato ad Alessandro Alberganti, parmigiano, allievo di Benigno Bossi, professore e consigliere dell’Accademia di Belle Arti parmense.

In questo dipinto raffigurante Teti che immerge Achille nello Stige la scena è impostata verticalmente. La composizione ben orchestrata è costruita su un gioco di simmetrie e di rimandi cromatici: la veste rossa della fanciulla a sinistra, per esempio, riprende i toni di quella della divinità fluviale raffigurata in alto. Le pose delle figure in primo piano, disegnate con eleganza e immerse in un’atmosfera limpida e rarefatta, riprendono i modi pittorici del suo maestro, che aveva guidato Alberganti ad ispirarsi a Parmigianino e a reinterpretare i modelli ripresi dalla sua pittura con un linguaggio figurativo più accademico. Il pittore parmigiano mostra di aver maturato uno stile ricco di rimandi alla tradizione pittorica locale, soprattutto nell’uso di toni cromatici equilibrati e nella raffinata compostezza dell’insieme, che risente anche dell’assimilazione dei modi di Pompeo Batoni e dello studio del bellissimo Teti affida Achille al centauro Chirone esposto in Galleria.

Bibliografia
Scarabelli Zunti fine del XIX secolo, Documenti…, p. 3, n. 8;
Bessone Aureli 1915, p. 11;
Debiaggi 1968, p. 1;
Godi 1974, p. 27;
Allegri Tassoni 1979, p. 211;
Cirillo – Godi 1979d, p. 37;
Pellegri 1988, p. 241
Restauri
1989 (Lab. Degli Angeli)
Mostre
Parma 1979