Susanna e i vecchioni è un tema iconografico tratto dall’omonimo episodio biblico narrato nel Libro di Daniele che ha ispirato tantissimi artisti.

Susanna, una giovane donna molto bella, subisce il complotto di due vecchi che tentano di sedurla spiandola mentre fa il bagno nel suo giardino. I due uomini, per metterla in cattiva luce presso la sua comunità, la minacciano di raccontare di averla sorpresa con un giovane amante se non si concede a loro. Al rifiuto di Susanna l’accusano pubblicamente di adulterio e, ritenuta colpevole, la giovane donna viene condannata a morte mediante lapidazione. Nella tela di Ricci la scena si caratterizza per la forte tensione espressiva, accentuata sia nelle figure dei vecchioni che della fanciulla, la quale con gesto furtivo si ricopre il seno con le bianche vesti per sfuggire allo sguardo perverso, insistente e minaccioso dei due anziani.
L’opera con il suo pendant, la tela con Betsabea al bagno, costituisce il primo gruppo dei dodici dipinti che nel 1727 erano stati lasciati in eredità all’Ospedale degli Esposti dal sacerdote parmigiano Don Carlo Panizza. Nel 1784 le tele, dopo essere state valutate dal pittore parmigiano Clemente Ruta, erano state offerte in vendita a Don Ferdinando di Borbone per decorare una delle aule della Galleria, ma il duca ne rifiutò l’acquisto e autorizzò la loro collocazione nell’Aula Magna dell’Università, dove rimasero fino al 1972. Non si sa come Panizza sia entrato in possesso di questo gruppo di quadri, che probabilmente costituivano un’entratura di Sebastiano Ricci a Parma, dopo aver ricevuto fra il 1685-1687 gli incarichi delle prime commissioni ducali e per la decorazione dell’oratorio del Serraglio a san Secondo parmense.

Bibliografia
Scarabelli Zunti fine del XIX secolo, Documenti…, VII, c. 172;
Copertini 1923, p. 399;
Quintavalle A.O. 1948, n. 223, p. 125;
Daniels 1976a, p. 141, n. 610;
Daniels 1976b, p. 93;
Ceschi Lavagetto 1979, p. 26
Restauri
1992 (Zamboni e Melloni)
Mostre
Parma 1948;
Parma 1972