L’attribuzione, avanzata dal Martini (1870) e messa in discussione dal Quintavalle (1939), è accolta dalla Frisoni (1986), che considera la tela come opera della produzione tarda dell’Amidano.

In effetti, se il confronto del volto di questa santa Agnese con quelli delle Vergini nelle due Sacre Famiglie (l’una con i santi Giovannino ed Elisabetta, l’altra con Francesco, Genesio e Agnese) di questa Galleria (inv. 75, vedi scheda n. 488 e inv. 147, vedi scheda n. 487), è tale da sciogliere il dubbio attributivo, il fare disinvolto dei panneggi non trova precedenti nel catalogo del pittore. Occorre dunque immaginare per questa tela una data avanzata, più in là di quella del 1619, che è l’ultima a noi nota, e alla quale sono sicuramente riferite ben quattro tele dell’artista.

Bibliografia
Martini 1875, p. 11;
Pigorini 1887, p. 20;
Ricci 1896, p. l60;
Quintavalle A.O. 1939, p. 279;
Ghidiglia Quintavalle 1968b, p. 52;
Frisoni 1986b, p. 82;
Coccioli Mastroviti 1989, p. 614
Restauri
1967-68;
1988 (P. Molinari)
Mostre
Parma 1968
Scheda di Marco Riccomini, tratta da Fornari Schianchi L. (a cura di), Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere Il Seicento, Franco Maria Ricci, Milano, 1999.