• Titolo: Sansone, tradito da Dalila, è imprigionato dai Filistei
  • Autore: Felice Giani
  • Data: 1784 (II premio)
  • Tecnica: Olio su tela
  • Dimensioni: cm 89 x 134
  • Provenienza: Parma, Accademia di Belle Arti
  • Inventario: 8
  • Genere: Pittura
  • Museo: Galleria Nazionale
  • Sezione espositiva: L'Accademia

Con questo dipinto Felice Giani nel 1784 conquista il secondo premio di Disegno all’Accademia di Belle Arti di Parma, ottenendo un lusinghiero consenso dai giudici per la resa pittorica e per la qualità del disegno nell’interpretazione del soggetto che raffigura Sansone trucidato dai Filistei al cospetto di Dalila.

Il pittore dopo una prima formazione Pavia e successivamente a Bologna, nel 1778 si trasferisce a Roma dove entra in contatto con alcune importanti personalità artistiche, tra cui Pompeo Batoni, Angelica Kaufmann e la cerchia dei pittori nordici influenzati dalla pittura visionaria e romantica di Füssli, ampliando i propri orizzonti culturali e aggiornando il proprio vocabolario stilistico. Forse per via della destinazione accademica, il giovane Giani, appena ventiseienne, raggiunge qui un risultato lontano dagli esiti neoclassici della sua produzione più tarda e la composizione sembra ancora ispirata a soluzioni desunte dalla pittura seicentesca. Il risultato è un’immagine di intensa drammaticità, in cui il contrasto tra la forte illuminazione del primo piano e le ombre cupe dello sfondo accentua l’enfasi teatrale della scena in cui Sansone, riverso su un lenzuolo candido si ribella al soldato filisteo che brutalmente lo contrasta minacciandolo con un pugnale, attorniati da una folla caotica e rumoreggiante. Dalila, lievemente in disparte, soddisfatta per il lavoro compiuto, appoggia le forbici; la bianca tunica e il suo aspetto tranquillo fanno da contrappunto alla movimentata scena centrale, richiamando su di lei l’attenzione dello spettatore.

Bibliografia
“Giornale delle Belle Arti…” n. 35, 28 agosto 1784, p. 275;
Ricci 1896, p. 3;
Corbara 1950, p. 48;
Faldi 1952, pp. 234-243;
Servolini 1952-53, pp. 38, 58;
Ghidiglia Quintavalle 1956, pp. 37, 38;
Lavagnino 1956, I, p. 214;
Il Settecento… 1959, p. 115;
Callegaris 1961, fig. 6;
Bellonzi 1967, p. 15;
Röttgen 1973, pp. 66-68;
Rudolph 1977, p. 180;
Ottani Cavina 1979, p. 11, n. 7;
Mellini 1982, p. 272;
Ottani Cavina 1999, vol. 1, p. 15, fig. 15, vol. II, pp. 637, 654-655