- Titolo: San Pietro
- Autore: Pietro Muttoni, detto Della Vecchia
- Data:
- Tecnica: Olio su tela
- Dimensioni: cm 76 x 57
- Provenienza: Parma, collezione Sanvitale, 1834
- Inventario: GN 829
- Genere: Pittura
- Museo: Galleria Nazionale
- Sezione espositiva: Deposito
Nei vecchi inventari è attribuito a “Ignoto emiliano del XVII secolo, prossimo a Fra Stefano da Carpi”, con una correzione aggiunta a matita sull’Inventario generale, “Pietro Vecchia”.
Indiscusso, dal 1968, sotto tale attribuzione. Aikema si limita a indicare una datazione posteriore al 1640, ma essa può essere avanzata anche a oltre il 1660, nell’ultimo momento dell’attività del pittore.
Malgrado le numerose cadute di colore, che tuttavia non hanno investito parti fondamentali dell’immagine, comunque denunciante una situazione generale di abrasione, l’opera mantiene ancora il suo originario vigore. Il volto acceso di rosso si stacca su un monocromo verdastro di fondo con singolare energia psicologica, concentrata nello sguardo, penetrante ed enigmatico, fisso sull’osservatore. La figura a mezzobusto rientra in una consolidata categoria di apostoli/filosofi/briganti, divenuta un vero genere alla moda nella metà del ’600, specialmente con Luca Giordano e i tenebrosi veneti, ma frequentemente praticato anche dal nostro pittore. Pure questo dovrebbe giustificare l’ipotesi di una datazione tarda del dipinto.
Tali figure si ritrovano in quasi tutte le collezioni dell’epoca: erano infatti destinate da subito al collezionismo e gli attributi sacri, come in questo caso, sembrano al limite del pretestuoso. San Pietro non è infatti né pentito né compreso nella sua missione, ma rientra in una galleria di volti/caratteri, che non è mai di precisi ritratti e chiaramente risponde alla psicologia esemplare e teatrale dell’età barocca, che spesso s’interroga, attraverso questi personaggi, sulla vanità e sull’assurdità della vita. Sarebbe perciò interessante conoscere l’originaria destinazione di questo dipinto, pur presumendo che esso si trovasse da antica data nella Galleria Sanvitale, poiché altri simili si ritrovano in raccolte emiliane, come il Vecchio pensoso dei Musei Civici di Reggio Emilia (Marinelli 1996, p. 352).