• Titolo: San Gerolamo
  • Autore: Quentin Metsys (copia da)
  • Data: Prima metà del ’500
  • Tecnica: Olio su tavola
  • Dimensioni: cm 73 x 54
  • Provenienza: deposito all’Accademia di don Ferdinando di Borbone nel 1797, dal 1851 al 1865 nel Palazzo Ducale, poi restituita alla Galleria; in deposito presso l’Università degli Studi di Parma dal 1929
  • Inventario: GN195
  • Genere: Pittura
  • Museo: Galleria Nazionale
  • Sezione espositiva: Deposito

La prestigiosa attribuzione ad Albrecht Dürer, proposta dal Martini, non ha avuto naturalmente seguito, ed è stato Corrado Ricci a riconoscerla come copia, giudicata “tra le peggiori”, da un originale del Metsys – databile presumibilmente intorno al 1517 – oggi perduto e conosciuto solo attraverso numerose copie.

In effetti però esiste un’altra celebre versione del soggetto di San Gerolamo nello studio in veste di penitente dell’artista tedesco, datato 1521 e oggi a Lisbona. La nostra tavola, che sembra comunque di mano fiamminga entro la prima metà del ’500, appare come una derivazione intrecciata da entrambi questi modelli, e risulta particolarmente vicina dal punto di vista iconografico (come è stato notato dalla Collobi Ragghianti 1990) all’esemplare conservato in Palazzo Bianco a Genova (inv. 157) e attribuito dalla studiosa alla cerchia di Pieter Coeck van Alst. Non pare dunque possibile consentire neppure col giudizio espresso da Ricci in quanto l’opera appare caratterizzata da una stesura certo un po’ rigida ma ricca di cura ai dettagli grafici e luministici, dipinta in punta di pennello, e da una cromia accesa da colori brillanti e compatti tuttora ben conservati.

Scheda di Luisa Viola da Fornari Schianchi L. (a cura di), Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere Il Cinquecento, Franco Maria Ricci, Milano, 1998.