- Titolo: San Francesco riceve le stigmate
- Autore: Agostino Carracci
- Data: 1586
- Tecnica: Olio su tela
- Dimensioni: cm 132 x 107
- Provenienza: Ignota
- Inventario: GN961
- Genere: Pittura
- Museo: Galleria Nazionale
- Sezione espositiva: Deposito
La data 1586 si legge alla destra del teschio.
Escluso dalle esposizioni in Galleria, il dipinto non compare nei cataloghi del Ricci e del Quintavalle. Nell’inventario corrente della Galleria Nazionale la voce Osservazioni riporta l’ascrizione ad Agostino Carracci. Conduce a rispettare e anzi a rivalutare questa antica attribuzione il confronto abbastanza puntuale che può farsi con l’incisione di stesso soggetto che Agostino scolpì datandola 1586 (B68), pubblicata dalla De Grazia (1984b, n. 140). Nonostante la diversità nel tipo fisico e nell’atteggiamento orante del santo, come dimostrano sia gli elementi paesistici che, soprattutto, la medesima forma della parte bassa della figura e il medesimo tracciato della costa di luce sulle pieghe del saio, può precisarsi essere questo il dipinto che poi venne assunto a modello, almeno parziale, per la predetta acquaforte che infatti vediamo in controparte rispetto al presente (e questo stesso fatto indica che il dipinto fu eseguito prima dell’incisione), salvo la sopravvivenza di un vero e proprio disegno preparatorio per l’incisione suddetta fra quanti comunque ne sono negati dalla De Grazia (1984b).
Nella ricostruzione delle tappe della carriera di incisore di Agostino, si può dedurre quindi che, contrariamente a quanto ipotizzava De Grazia circa l’esecuzione dell’incisione a Bologna prima del viaggio a Parma, questa sia stata invece eseguita subito dopo il soggiorno parmense.
Come al solito per Agostino anche nel presente dipinto il rimando culturale è molteplice, sapendo egli compendiare per l’invenzione di questo San Francesco suggestioni formali sia dall’incisore Cort, che da Gerolamo Muziano, che dal Barocci del Perdono di Assisi, che dal cugino Ludovico del San Vincenzo.
La circolazione di idee tramite i disegni e le stampe nella cerchia degli Incamminati era tale da non doverci far stupire il fatto che un tutto simile disegno sia comparso come attribuito a Ludovico alla mostra bolognese sui disegni dei Carracci curata da Denis Mahon nel 1956 (cat. 26), tanto da farci domandare ora non trattarsi anch’esso di una prova di Agostino o, se mai, di un attingere di Ludovico stesso alla stampa di Agostino prima di darne una interpretazione assai più verosimile e interiorizzata con il suo San Francesco che adora il Crocifisso (Roma, Pinacoteca Capitolina) anch’esso collocato dalla critica in questo torno di tempo, fra il 1583 e il 1586.