La tela proviene dalla chiesa interna al convento delle monache di San Quintino di Parma, ed entra in Pinacoteca nel 1816 ([de] Lama 1816). La corretta attribuzione all’Amidano avanzata dallo stesso (de) Lama è quindi accettata unanimemente da tutta la critica.

Le affinità con alcune piccole opere di devozione privata dello Schedoni, come la Sacra Famiglia del Louvre (inv. 661) e la Madonna col Bambino dell’Estense (inv. 91), portano la Frisoni (1986) a collocare questa tela attorno alla metà del secondo decennio del ’600. Gli angoli smussati e i contrasti di luce più attenuati rispetto alle prime opere di spiccata ascendenza schedoniana permettono di avanzare la datazione di questa Sacra Famiglia verso la fine del secondo decennio, accostandola così alle pale di Casalmaggiore (1619), e in particolare alla Sacra Famiglia dell’Ermitage (inv. 1558) e a quella con i Santi Francesco, Genesio e Agnese di questa Galleria (vedi scheda precedente), opere queste ultime nelle quali compare la stessa positura del volto della Vergine, dolcemente inclinata e per metà in ombra.

Bibliografia
(de) Lama 1816, p. 47;
Toschi 1825, n. 10 p. 8;
Scarabelli Zunti fine del XIX secolo,
Documenti…, IV, c. 14;
Martini 1870, p. 23;
Martini 1875, p. 6;
Pigorini 1887, p. 6;
Ricci 1894b, n. 110, pp. 70-71;
Ricci 1896, 144;
Quintavalle A.O. 1939, p. 278;
Ghidiglia Quintavalle 1968b, p. 52;
Frisoni 1986b, p. 81;
Riccomini M. 1988, p. 140;
Coccioli Mastroviti 1989, p. 614;
Riccomini M. 1999, p. 80
Restauri
1934-35;
1947-48;
1967-68
Mostre
Parma 1968
Scheda di Marco Riccomini , tratta da Fornari Schianchi L. (a cura di), Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere Il Seicento, Franco Maria Ricci, Milano, 1999.