Proveniente dalla Reggia di Caserta, insieme ad altri ritratti farnesiani (Quintavalle 1943), dove era inventariato come “Principessa di casa Farnese”, si rivela copia variata del ritratto attribuito a Tiziano, un tempo nella collezione Farnese, oggi presso il Museo di Capodimonte (inv. Q 135).

Le variazioni, insieme a quelle ovvie dello stile, sono essenzialmente di costume: nella nostra tela infatti i gioielli diventano più abbondanti e vistosi e sono perlopiù perle (diversamente dall’originale dove una sola perla è allusivamente esibita dalla dama), mentre l’abito, pur mantenendo la stessa foggia, diventa più “modesto” nella qualità del tessuto. In questa direzione sembra pertinente una datazione al tardo ’600, e forse a un ambito parmense, considerando la permanenza del testo tizianesco a Parma dal 1680 al 1734, prima presso il Palazzo del Giardino, poi nella Galleria Ducale al Palazzo della Pilotta.

Scheda di Luisa Viola da Fornari Schianchi L. (a cura di), Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere Il Cinquecento, Franco Maria Ricci, Milano, 1998.