Questo ritratto di grande freschezza e qualità ha forse appena trovato la sua giusta paternità ad opera di un altro artista, Massimo Pulini, che lo ha voluto esporre accanto alla parafrasi su rame che ne ha tratto nella sua mostra monografica di quest’anno.

Egli ritiene che si tratti di un’opera di Jean Boulanger, allievo francese di Reni che fu per tutta la vita, dal 1630, al servizio del duca di Modena con affreschi a Sassuolo, quadri sacri e profani e ritratti.

Le attribuzioni antiche oscillavano fra la Scuola lombarda (Nuvolone, Filippo Abbiati, Vittore Ghislandi) e la genovese: nel catalogo del 1872 era dato a Bernardo Strozzi, anche se il primo inventario che lo registra, nel 1852, lo diceva di “maniera del Guercino”. Per la presenza del compasso fu anche creduto ritratto di un architetto, ma la meno appariscente presenza della stecca nella mano sinistra, e il particolare della statua non identificata nel fondo depongono a favore di un plasticatore, probabilmente da individuare fra quelli attivi a Modena nel sesto decennio del ’600 a giudicare dal momento stilistico dell’autore e dalla foggia del vestito, col collo “a rabat” e le maniche della camicia scoperte e sbuffanti in basso.

Bibliografia
Martini 1872, p. 79;
Pigorini 1887, p. 34;
Ricci 1896, p. 251;
Sorrentino 1931a, p. 30;
Quintavalle A.O. 1939, pp. 199-200;
Giusto 1993, II, pp. 184, 187, 193 nota 26;
Fornari Schianchi 1999, pp. 26-27
Restauri
1948
Mostre
Parma 1948;
Parma 1999
Scheda di Silvia Meloni Trkulja, tratta da Fornari Schianchi L. (a cura di), Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere Il Seicento, Franco Maria Ricci, Milano, 1999.