- Titolo: Ritratto di Ottavio Farnese
- Autore: Anonimo fiammingo
- Data: 1590-1600
- Tecnica: olio su carta incollata su tavola
- Dimensioni:
- Provenienza: in Galleria dal 1831
- Inventario: 1177-3
- Genere: Pittura
- Museo: Galleria Nazionale
- Sezione espositiva: Ritrattistica ducale
Il piccolo ritratto in cui Ottavio è raffigurato a mezzo busto su fondo neutro con un abito scuro e una candida gorgiera bianca fa parte di una serie di ventuno miniature di principi e principesse d’Aviz e di Casa Farnese realizzati ad olio su pergamena incollati su tavola da un anonimo autore fiammingo alla fine del Cinquecento.
Ottavio porta al collo il simbolo del prestigioso ordine cavalleresco del Toson d’oro, ricevuto dall’imperatore Carlo V nel 1546. Figlio secondogenito di Pier Luigi Farnese, la carriera cardinalizia del fratello maggiore Alessandro fece di lui l’erede designato delle fortune familiari dei Farnese, divenendo il secondo duca di Parma e Piacenza. Nel 1538 sposa Margherita d’Austria, figlia naturale di Carlo V e vedova del duca di Firenze Alessandro de’ Medici. Dopo la morte del padre avvenuta nel 1547 a seguito di una congiura guidata dal governatore di Milano, Ottavio riuscì a mantenere il controllo del ducato, che il Pontefice voleva riportare sotto i domini della chiesa, grazie all’aiuto della Francia e nel 1556 entrò ufficialmente in possesso dei territori di Parma e Piacenza. Poté così finalmente dedicarsi al consolidamento dello stato farnesiano, varando una serie di misure amministrative, con esiti importanti anche in campo economico. Si impegnò inoltre a promuovere l’istruzione a Parma, affidando ai padri Gesuiti il neoistituito collegio di S. Rocco, per lo studio delle materie umanistiche. A Ottavio va inoltre il merito di aver realizzato significative innovazioni edilizie per le due città capitale; a Parma in particolare nel 1561 furono iniziati i lavori per la ristrutturazione dell’antico castello visconteo-sforzesco situato oltre torrente, destinato a diventare una residenza estiva nota come Palazzo del Giardino, collegata a partire dal 1583 agli edifici della corte situati in prossimità del centro storico attraverso la creazione di un corridore che costituisce il primo nucleo dell’attuale palazzo della Pilotta.