Il ritrattino ripropone l’iconografia della figlia naturale di Carlo V, dal 1538 moglie di Ottavio Farnese, dipinta da Anthonis Mor nelle Fiandre durante il governo della duchessa su quelle terre.

Fa parte del gruppo di ventuno miniature di principi e principesse d’Aviz e di Casa Farnese realizzato a fine Cinquecento da un anonimo pittore fiammingo su commissione ducale, entrati in Galleria nel 1831. Pur essendo frutto di un amore illegittimo dell’imperatore Carlo V, Margherita fu comunque considerata una Asburgo, perché potenziale strumento della strategia matrimoniale messa in atto dalla politica imperiale. Dotata di una spiccata intelligenza e istruita accuratamente, rimase vedova giovanissima del primo matrimonio con il duca di Firenze Alessandro de’ Medici. Seppure controvoglia fu costretta da Carlo V, intenzionato a migliorare i suoi rapporti con il Papa e ad estendere il controllo sulla penisola italiana, a sposare Ottavio Farnese. Non fu un matrimonio particolarmente felice; i due coniugi vissero quasi sempre separati, il duca a Parma, mentre la duchessa preferì insediarsi a Piacenza dove, nel 1558, venne posta la prima pietra di palazzo Farnese, progettato come sua residenza ufficiale. Nel 1559 accettò da parte di Filippo II l’incarico di governatrice dei Paesi Bassi, dove rimase più di otto anni.