Nell’Inventario generale è registrato come opera di Scuola francese del XVII secolo, e con tale riferimento figura ancora nel catalogo di Ricci (1896). In seguito Bodmer ne proponeva un riferimento a Carlo Cignani, sotto il nome del quale il dipinto venne catalogato dal Quintavalle (1939).

Il rapporto ivi indicato con l’Autoritratto di Cignani, noto attualmente attraverso vari esemplari (Bologna, Accademia Clementina; Bologna, collezione Paltrinieri; Firenze, Uffizi; Forlì, Palazzo Albicini), non oltrepassa una generica consentaneità di epoca e di cultura. Né più convincente si rivela il confronto con altri ritratti cignaneschi, come l’intenso Marcello Malpighi dell’Accademia Clementina (il ben noto Ritratto di monaca di collezione privata torinese, accolto ancora dalla Buscaroli Fabbri, n. 33, si rivela piuttosto opera del napoletano Gaspare Traversi). Se l’estrazione bolognese appare assodata, la qualità del dipinto, per vero piuttosto modesta, non consente di fatto un sicuro riferimento ad personam.

Bibliografia
Ricci 1896, p. 224;
Quintavalle A.O. 1939, p. 299;
Ghidiglia Quintavalle 1968b, p. 85
Restauri
1968
Mostre
Parma 1968
Scheda di Daniele Benati, tratta da Fornari Schianchi L. (a cura di), Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere Il Seicento, Franco Maria Ricci, Milano, 1999.