Questo bel ritratto rappresenta un uomo ripreso a mezzafigura, con indosso un giubbone di velluto nero, da cui fuoriescono il colletto e i polsi della camicia con la tipica increspatura detta a “lattuga” irrigidita a formare una sorta di cerchio sotto il collo.

Dai colori scuri dell’abito e dello sfondo emerge il volto di questo gentiluomo dallo sguardo assorto, come se avesse appena sospeso la lettura del libro che tiene fra le mani. Non è nota l’identità del personaggio: nonostante il viso sia descritto con intensità e verosimiglianza di tratti, la mancanza di attributi specifici induce alla cautela, anche se l’abbigliamento fa pensare ad un nobile cortigiano.
Anche l’attribuzione al Salviati non è certa, tuttavia evidenti sono le somiglianze con altre opere dell’artista fiorentino soprattutto nel modo di impostare il ritratto e nella resa sapiente dei contrasti lucidi e opachi del raso e del velluto della manica sinistra o nella sensibile presa delle mani sul libro.
Acquistato a Milano dal signor Franchetti nel 1840.