- Titolo: Ritratto di Elisabetta Farnese
- Autore: Ilario Mercanti, detto lo Spolverini (ambito di)
- Data: 1714
- Tecnica: Olio su tela
- Dimensioni: cm 116 x 91
- Provenienza: collezioni ducali; Parma, Palazzo del Giardino, 1834; R. Biblioteca Palatina nel 1868, in Galleria nel 1887
- Inventario: 1018
- Genere: Pittura
- Museo: Galleria Nazionale
- Sezione espositiva: Ritrattistica ducale
Figlia di Odoardo Farnese e di Dorotea Sofia di Neoburgo, Elisabetta (1692-1766) nasce a Parma un anno prima della morte del padre, e la madre, sposatasi in seconde nozze con il cognato Francesco, rivolge a lei tutte le sue attenzioni.
Nel 1714, grazie alle abili manovre del cardinale Alberoni, Elisabetta sposa il re di Spagna Filippo V. Il matrimonio, celebrato a Parma per procura, รจ occasione di festeggiamenti solenni, ampiamente documentati nei dipinti dello Spolverini. Donna intelligente, attiva e intrigante svolge un ruolo politicamente importante alla corte spagnola e decisivo nella successione del ducato dai Farnese ai Borbone.
Nel ritratto Elisabetta, effigiata in piedi a trequarti di figura, compare come regina di Spagna, le spalle coperte da un sontuoso manto di velluto azzurro foderato di ermellino e la corona reale posata sul tavolo di fianco. Sotto il manto compare lo sfarzoso abito in broccato di seta ricamato in oro, con il corpetto a punta, che si allarga delicatamente nel volume della sottana e le maniche rifinite da morbidi bordi sovrapposti.
Il volto, graziosamente incorniciato dallโacconciatura vaporosa e privo dei segni che il vaiolo aveva probabilmente lasciato, mostra tutta la nobiltร del personaggio, mentre il sorriso appena accennato sembra alludere alla sua benevolenza.
Il dipinto potrebbe esser stato eseguito immediatamente dopo le nozze e le molteplici repliche esistenti nelle residenze di Parma e Piacenza, oltre a quella conservata al Prado (inv. 2439), testimonierebbero lโimportanza dellโimmagine nellโambito della corte e dellโaristocrazia ducale. Lโesemplare presso il Collegio Alberoni di Piacenza sembra essere lโunico corredato di una minima documentazione, che consentirebbe di circoscrivere approssimativamente la cronologia.
Il ritratto di Piacenza sarebbe stato commissionato nel 1715 da Madrid al Mulinaretto, residente alla corte di Parma, e forse donato dalla stessa Elisabetta al cardinale Alberoni, che, lasciando la Spagna, lo avrebbe portato con sรฉ (Arisi 1991). In ambito piacentino altre repliche si trovano nel castello di Grazzano e nel Palazzo Borromeo, mentre nella rocca Sanvitale di Fontanellato รจ esposta una versione attribuita allo Spolverini.
Questโultima sembra tuttavia piรน raffinata e vivace della nostra, per la resa pittorica e la definizione della figura. Lโimportanza del prototipo di questo ritratto sembra confermata dallโesistenza di unโincisione del 1718 di Giovanni Battista de Sintes su disegno di Ilario Spolverini, in cui lโimmagine di Elisabetta Farnese appare entro uno scudo sostenuto dalle figure allegoriche del Tempo e della Fama.