• Titolo: Ritratto di Alessandro Farnese
  • Autore: Jean Baptiste de Saive
  • Data: 1585-1590 ca
  • Tecnica: Olio su tela
  • Dimensioni: cm 203 x 108
  • Provenienza: Collezione Farnese; Parma, Palazzo del Giardino, 1834; R. Biblioteca Palatina, 1868; in Galleria nel 1887
  • Inventario: 1001
  • Genere: Pittura
  • Museo: Galleria Nazionale
  • Sezione espositiva: I fiamminghi

Proveniente dalle collezioni ducali, il dipinto è stato probabilmente eseguito a Bruxelles fra il 1585 e il 1590, anno in cui De Saive ritorna a Namur, sua città natale, dopo aver ricoperto il duplice ruolo di pittore di corte di Alessandro Farnese e di “concierge du vignoble de la cour”.

La datazione è determinata dalla presenza del Toson d’Oro, uno dei più importanti e prestigiosi ordini cavallereschi d’Europa, che gli viene conferito da Filippo II nel 1585 a seguito della presa di Anversa. L’episodio è rappresentato sullo sfondo dove, attraverso la finestra aperta nell’architettura, è ben visibile la Schelda con il ponte di legno e di barche che Alessandro aveva fatto costruire insieme a un canale artificiale, per chiudere d’assedio la città e provocarne la resa.

L’impaginazione del dipinto è quella tipica del ritratto di Stato, che si consolida e si diffonde dalla metà del ‘500 attraverso le molteplici committenze nobiliari. La severa architettura è completata da un drappo nero rifinito in oro che si insinua nell’apertura della finestra. Il volto del condottiero è incorniciato dalla raffinata gorgiera ornata da un impalpabile merletto; l’abito bianco da parata mostra una raffinata tessitura e ricami con perline che formano un disegno ornamentale sui pantaloni a palloncino. Fra le decorazioni si nota una lettera “A”, iniziale del suo nome.
Tutti i riferimenti al ruolo militare di Alessandro sono ben evidenti: la fascia rossa di capitano annodata a coccarda sul braccio, il bastone del comando, l’armatura, forse quella di manifattura milanese tuttora conservata a Capodimonte.

Probabilmente il ritratto era rimasto nelle Fiandre fino al 1596, anno della morte del duca, infatti non compare fra le opere indicate nell’inventario del 1587 redatto da Ranuccio I, che allora era reggente del ducato di Parma e Piacenza in vece del padre, ancora impegnato come governatore dei Paesi Bassi. Probabilmente dai Paesi Bassi giunse a Roma, infatti negli inventari delle raccolte farnesiane della metà del ‘600 è segnalata una tela raffigurante Alessandro in armatura, probabilmente collocata a Palazzo Farnese, la più prestigiosa residenza farnesiana, dove il ritratto era un importante documento del valore e dell’abilità militare del duca. Nel 1680 tuttavia l’opera è a Parma, puntualmente annotata nell’inventario del Palazzo del Giardino, la residenza suburbana posta al di là del torrente Parma.

Iscrizioni: “Joanes de Saive namurgensis me fecit”; sul retro della tela a pennello, “119”

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