• Titolo: Ritratto del pittore Giovanni Migliara
  • Autore: Giuseppe Molteni
  • Data: 1829 ca.
  • Tecnica: Olio su tela
  • Dimensioni: 89,5 x 74,6
  • Provenienza: Parma Accademia di Belle Arti, donato dall’autore nel 1830
  • Inventario: Inv. 288
  • Genere: Pittura
  • Museo: Galleria Nazionale
  • Sezione espositiva: Ottocento a Parma

La storia documentaria di questo dipinto è stata rigorosamente ricostruita dalla Sagramora in occasione della recente mostra milanese dedicata all’artista, che riferisce di citazioni esistenti in una corrispondenza con Paolo Toschi (Mavilla 1992a; Sagramora 1999; 2000, pp. 103-134) reperibile al Museo Glauco Lombardi e all’Accademia Parmense. Al celebre incisore parmense dedicò anche un intenso ritratto, ora nel Museo Glauco Lombardi.

Nel maggio del 1829 il Molteni giunge a Parma con tre ritratti: uno dedicato alla contessa dal Verme, uno al conte Giuseppe Taverna, e questo dedicato al Migliara perché fossero esposti nella Ducale Galleria, dove Maria Luigia avrebbe potuto ammirarli. Nel luglio del 1829 Molteni riscrive al Toschi per poter ritirare i due ritratti maschili che dovevano figurare alla Rassegna braidense del settembre 1829, dove saranno esposti e riceveranno particolari consensi soprattutto questo dedicato al Migliara, da cui il Lanzani trasse un’incisione con varianti. Questa esposizione segna, in qualche misura, il pieno accoglimento dell’artista da parte della critica anche se Giuseppe Rovani (1874, pp. 163-164), qualche anno dopo, ne metterà in discussione il successo per quel “suo balzare fuori improvvisamente a fermare l’attenzione universale col suo pennello prestigiatore… Pittore nato, l’arte non gli costò mai grande fatica, ed è appunto per questo felice istinto che riuscì a trarsi dietro il carro trionfale tanta folla plaudente, pur essendo destituito di sapere legittimo e d’arte sincera… tanto che parve il Matador delle Esposizioni di Brera”. Il dipinto venne rispedito a Parma e destinato dallo stesso Molteni all’esposizione nella Ducale Galleria come riconoscenza per la nomina ad Accademico d’onore. Successivamente ne eseguì una versione a carboncino e biacca su carta applicata su tela (Zatti 1999, pp. 279-283).
L’effigiato è Giovanni Migliara (Alessandria 1785-Milano 1837) stimato pittore, scenografo romantico e visionario e miniaturista che aveva studiato a Milano con Giacomo Albertolli e Gaspare Galiari che lo iniziò alla scenografia praticata prima al Teatro Carcano e poi, per quasi un lustro, alla Scala. Nel 1810 ragioni di salute lo costrinsero a dedicarsi alla pittura da cavalletto e alla miniatura specializzandosi in un vedutismo di tipo settecentesco, e operando più tardi secondo i canoni del Romanticismo applicati alla veduta di interni di chiese e conventi (Marini 1975). Qui il Molteni lo ritrae al cavalletto dove sta abbozzando una turrita architettura che si staglia su un cielo burrascoso e romantico, mentre si volge verso l’osservatore: un taglio ruotato e un viso espressivo dai lineamenti forti che rivelano un atteggiamento bohémien, di ricercata eleganza, quasi anticipazione della posa adottata nel suo Autoritratto in collezione privata torinese, dove l’artista si ritrae con smagliante veste gialla e ampio berretto di velluto nero.

Bibliografia
Sorrentino 1931b, p. 25;
Catalogo… 1937;
Quintavalle A.O. 1939, p. 247;
Ghidiglia Quintavalle 19602b, p.40;
Sagramora Rivolta 2001, pp. 199-200
Restauri
2000 (C. Alessandrini, M. Papotti, Lab. Sopr.)
Mostre
Alessandria 1937;
Milano 2001
Lucia Fornari Schianchi, in Lucia Fornari Schianchi (a cura di) Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere. Il Settecento, Franco Maria Ricci, Milano 2000.