L’affresco con “un vezzosissimo putto, che in iscorcio siede dietro d’un vaso” è ricordato all’inizio dell’800, tra i dipinti di Lelio Orsi conservati nella Ducale Accademia di Parma, dal Pungileoni (1821) e ancora alla fine del secolo da Pigorini (1887) e Malagoli (1892).

Toschi (1900) riconobbe nell’opera la testimonianza di un intervento dell’Orsi nel Palazzo del Giardino a Parma e ne propose, conformemente ai tempi di ricostruzione dell’edificio, una datazione a dopo il 1564. La spiccata intonazione correggesca della figura induce in un primo tempo il Quintavalle (1948) ad anticiparne la datazione alla fase giovanile dell’artista, accanto agli affreschi provenienti dalla Rocca di Novellara, oggi conservati presso la Galleria Estense di Modena. A questo avanzamento cronologico si oppongono Salvini e Chiodi (1950) che mantengono la collocazione del frammento nella seconda metà del settimo decennio, ribadendone la provenienza parmense e quindi l’impossibilità di anticipare la decorazione del Palazzo a prima del 1564, anno in cui fu terminata la ristrutturazione architettonica. Vittoria Romani (1982) invece inserisce l’affresco tra le poche testimonianze pittoriche dell’attività dell’Orsi databile tra 1550 e 1554 e rappresentata da alcuni altri frammenti ad affresco conservati a Modena come i Putti con tralci e frutta provenienti da Novellara. Dipinti caratterizzati, parimenti al frammento di Parma, da un’impronta fortemente correggesca sia nella pastosa e morbida stesura del colore sia nella luminosa naturalezza delle figure. Proprio in virtù di queste evidenti derivazioni dall’Allegri la tradizionale paternità dell’opera all’Orsi è stata recentemente messa in discussione da Clerici Bagozzi (1987-88) che espunge l’affresco dal catalogo delle opere autografe del pittore. In esse le tenere e morbide pennellate del Correggio sono tradotte in un linguaggio personale esasperato, difficile e contrastato che, a parere della studiosa, mancherebbe nel Putto di Parma.

Scheda di Mariangela Giusto tratta da Fornari Schianchi L. (a cura di), Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere Il Cinquecento, Franco Maria Ricci, Milano, 1998.