- Titolo: Presunto ritratto di Fortuniano Sanvitale
- Autore: Scuola emiliana
- Data: secondo quarto decennio del secolo XVII
- Tecnica: Olio su tavola
- Dimensioni: cm 9,8 x 7,8
- Provenienza: Parma, collezione Sanvitale, 1834
- Inventario: GN 319
- Genere: Pittura
- Museo: Galleria Nazionale
- Sezione espositiva: Deposito
Forse per le piccole dimensioni, di questo ritrattino non è data negli inventari la provenienza, ma un’attenta lettura fatta dalla Giusto dell’Inventario Sanvitale del 1835 ha permesso di riconoscerlo nel “piccolo ritratto in tavola, di molto merito” di Scuola bolognese citato al numero 85, numero poi segnalato come “parziale” nell’inventario del 1852. Veniva dato addirittura a Guido Reni.
Il giovane, con capelli mossi, baffi e pizzetto, tiene accostata col braccio sinistro ammantellato la spada al corpo e ha in mano – secondo il catalogo Martini – un cappello piumato oggi poco distinguibile. Alla sua destra lo spigolo di un piano di tavola su cui posa uno specchio dà profondità alla stanza in modo semplice ma efficace.
Nel 1896 Ricci propone di identificare il personaggio in Fortuniano Sanvitale (1565-1627), figlio naturale del conte di Sala Gilberto, paggio alla corte di Alfonso II a Ferrara, pittore e letterato amico di Giovambattista Marino, e dice di basarsi sul confronto con una “vecchia copia che si trova nel castello di Fontanellato” di cui oggi però non rimane traccia. Comunque, l’indicazione viene riportata anche dall’accurato biografo di Fortuniano Pietro Bonardi, che azzarda l’ipotesi di un autoritratto giovanile. Ma l’esame di questa figura, al massimo trenta-trentacinquenne, con un abito il cui collare a merli allargato sulle spalle, subentrato alla lattuga, non è documentato prima del 1612 (e solo in ritratti infantili, più semplici), ci deve far concludere che difficilmente si tratta del Sanvitale, all’epoca quasi cinquantenne.