• Titolo: Peccato originale
  • Autore: Jan Soens
  • Data: 1586-1589 ca
  • Tecnica: Olio su tela
  • Dimensioni: cm 112 x 107
  • Provenienza: Parma, collezione Dalla Rosa-Prati, 1861
  • Inventario: 274/4
  • Genere: Pittura
  • Museo: Galleria Nazionale
  • Sezione espositiva: I fiamminghi

L’appartenenza delle Scene della Genesi di Jan Soens alla collezione Dalla Rosa-Prati è molto antica: si tratta di una raccolta di cui non si conosce esattamente la disposizione, ma che è ricordata dal pittore inglese Richard Sysmonds nel 1651 fra le bellezze di Parma.

Soens ha ambientato i diversi soggetti in un universo dalla vegetazione lussureggiante, concepito secondo l’ideale della visione cosmologica del paesaggio nordico, dove montagne, mari e fiumi, foreste, vasti orizzonti, si fondono all’infinito sotto cieli immensi solcati da nembi.
Vi sono raffigurati animali di tutte le specie senza tenere conto delle condizioni dei rispettivi ambienti naturali: nella Creazione del mondo appaiono ad esempio un dromedario, una scimmia sull’albero e la balena insieme a una volpe, una capra e una pecora, un gattino e perfino una tartaruga; nella Creazione di Adamo, ecco un elefante e un coccodrillo insieme a cavalli che corrono in primo piano e cervi che brucano nel bosco.
Infine, nella Cacciata, non è certo un caso che l’unicorno, simbolo di purezza, scalpiti ai margini del meraviglioso bosco del Paradiso perduto dove, fra le querce, cresce la palma. Inoltre, considerando come l’unicorno fosse uno degli animali araldici favoriti dei Farnese, appaiono evidenti il significato simbolico della scena e la sua allusione alla magnificenza e alla bellezza della corte farnesiana.

La composizione spaziale suddivide spesso la scena in due parti: nella Creazione del mondo, a destra di un grande albero si apre una veduta in piena luce con boschi e montagne contrapposta alla visione notturna del mare con la luna che appare tra le nubi; nella Creazione di Adamo, in cui i protagonisti sono posti in primo piano, essa è definita da un grande albero sulla destra, mentre a sinistra si apre una veduta montuosa in piena luce, con gli uccelli che volano nel cielo; nella Creazione di Eva, si hanno addirittura due scene diverse: in primissimo piano Dio addormenta Adamo, mentre in secondo piano Dio mostra l’albero proibito ed in lontananza si apre una veduta montuosa.

Per l’ideazione e l’evocazione della natura lussureggiante e rigogliosa, questi dipinti rientrano fra i consueti del paesaggismo manierista fiammingo e si collocano probabilmente dopo l’arrivo di Soens a Parma (1575), forse negli anni attorno al 1580, come proposto poiché l’influenza di Muziano vi si riscontra ancora e, se si interpreta correttamente l’allusione nell’unicorno, al più tardi nel 1586 quando Soens fu congedato da Alessandro Farnese per ragioni economiche. L’artista continuò però a lavorare per i duchi fino al 1606.

Non si sa con certezza la collocazione originaria di questi dipinti, tuttavia la serie deve essere stata eseguita in una sola volta per lo stesso luogo.

Bibliografia
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