- Titolo: Paradiso
- Autore: Bartolomeo e Jacopino da Reggio
- Data: 1350-1360
- Tecnica: Affresco
- Dimensioni: 161 x 165
- Provenienza: Piacenza, chiesa di San Lorenzo (presbiterio, parete di sinistra); in deposito presso il Museo Civico di Piacenza
- Inventario: GN2062
- Genere: Pittura
- Museo: Galleria Nazionale
- Sezione espositiva: Dal Medioevo a Leonardo Ala Ovest
L’affresco, in origine sequenzialmente legato ai due episodi precedenti, come attesta anche la modanatura superiore, è solo parzialmente leggibile.
Nella sezione centrale, Maria a mani giunte e con il capo incoronato, sembra accostata alla figura di Cristo, di cui è visibile solo il viso. Fra di essi campeggiano tre serafini, mentre alla destra della Vergine sono visibili tre angeli (di un quarto rimane solo l’aureola), che recano una corona e un organo portativo.
Secondo la Ghidiglia Quintavalle l’affresco, assegnabile alla stessa maestranza della Penitenza e dell’Inferno (schede nn. 25 e 26), raffigura un Presepe, mentre il Gibbs lo ritiene una variante assai problematica dell’Incoronazione della Vergine.
La Lottici Tessadri avanza la suggestiva ipotesi che si tratti invece della rappresentazione del Paradiso, in quanto i serafini di solito sono raffigurati attorno al trono di Dio e l’angelo recante la corona potrebbe essere uno dei troni, quelle figure angeliche che sono in perpetua adorazione divina e ne sostengono il trono.
Sulla parete opposta, inoltre, negli stessi anni veniva dipinta una Incoronazione della Vergine (scheda n. 28), quindi non parrebbe logico, dal punto di vista del programma iconografico, rappresentare due soggetti identici l’uno di fronte all’altro sul presbiterio.
La delicatezza dei tratti fisionomici può essere ricondotta alle maestranze reggiane, così come il preziosismo delle aureole caratterizzate da file concentriche di piccoli fiori a sei petali o da foglie ovali verticali e orizzontali.
L’affresco, attribuibile agli stessi maestri della Penitenza e dell’Inferno, esibisce fisionomie identiche a quelle della Vergine di San Giovanni in Canale di Piacenza, a quelle del gruppo delle pie donne della Crocifissione Kisters di Zurigo, e alle Marie della Crocifissione del trittico-reliquiario della Pinacoteca di Brera, firmato da Bartolomeo e Jacopino.