- Titolo: Paesaggio con fuga in Egitto
- Autore: Pieter Stevens
- Data: 1604 ca
- Tecnica: Olio su rame
- Dimensioni: cm 29 x 37
- Provenienza: Parma, collezione Sanvitale, 1834
- Inventario: GN 249
- Genere: Pittura
- Museo: Galleria Nazionale
- Sezione espositiva: I fiamminghi
Secondo il modo di procedere tipico dei fiamminghi, il pittore di quest’opera ha inserito la scena sacra in un angolo nascosto a sinistra, sopra a un esile ponte di legno, mentre tutt’attorno si apre un vasto paesaggio, dove spicca al centro un grande albero, vero protagonista della scena nel suo essere così rigoglioso, e le cui fronde, rese a piccole macchie di colore accostate, sembrano mosse dal vento.
Siamo senza dubbio di fronte a un protagonista della pittura paesaggista di fine Cinquecento e inizio Seicento, influenzata dalle ricerche della Scuola di Frankenthal e di Jan Brueghel il Vecchio (entrambe rappresentate in Galleria); e in particolare a Pieter Stevens, formatosi ad Anversa, transitato per l’Italia e infine stabilitosi a Praga al servizio dell’imperatore Rodolfo II d’Asburgo.
L’esperienza della corte e il contatto con altri paesaggisti spinge il pittore di Mechelen a incentrare le proprie creazioni sull’elemento vegetale e su di un grande virtuosismo tecnico, tanto nella tecnica pittorica quanto in quella del disegno; elementi ricorrenti nella sua produzione – come nel dipinto di Parma – sono infatti alberi maestosi, ampie zone ombreggiate rischiarate da tocchi di luce, una gran varietà di specie e minuscole figurine di uomini e animali. Un’abilità probabilmente stimolata anche dall’incontro con Jan Brueghel, membro della più grande e famosa dinastia di artisti fiamminghi, attestato anche lui a servizio di Rodolfo II nel 1604, data poco dopo la quale potrebbe essere collocato il dipinto.
La tavola, prima di entrare nelle collezioni ducali, apparteneva alla nobile famiglia Sanvitale.