• Titolo: Martirio di San Lucio da Val Cavargna
  • Autore: Giuseppe Peroni
  • Data: 1762-1763
  • Tecnica: Olio su tela
  • Dimensioni:
  • Provenienza: Parma, Chiesa di San Francesco al Prato, Chiesa di Sant’Ambrogio o delle Cinque Piaghe, venduto alla Galleria dalla Congregazione di Carità di Parma nel 1917
  • Inventario: 1111
  • Genere: Pittura
  • Museo: Galleria Nazionale
  • Sezione espositiva: Arte sacra in Emilia 1600-1700

Il dipinto raffigura san Lucio di Val Cavargna, un modesto ma assai caritatevole pastore di armenti vissuto in una sperduta valle lombarda fra i laghi di Lugano e di Como.

La sua vicenda agiografica, puntualmente ripresa nella nostra tela, narra che il suo martirio avvenne per mano di un uomo presso il quale Lucio era stato al servizio e che nel luogo del delitto sgorgò una fonte così abbondante da formare un laghetto. Fin dall’epoca della sua esecuzione, la tela si trovava in una delle cappelle laterali di San Francesco quale proprietà dell’Arte dei pizzicagnoli; nel 1810, a causa della chiusura al culto della chiesa, venne trasferita in quella di Sant’Ambrogio, probabilmente divenuta poi proprietà della Congregazione delle Cinque Piaghe, ove rimase fino al 1913 quando passò alla Congregazione di Carità che la vendette alla Galleria nel 1917, formalizzandone il deposito nel 1927. L’opera fu eseguita da Peroni probabilmente nell’ultimo decennio della sua attività, intorno al 1760-65, ed è caratterizzata da un realismo popolare inconsueto nelle opere dell’artista, forse legato al protagonista del dipinto, un santo umile e popolano assassinato per invidia da un ricco contadino, e richiesto dagli stessi committenti. L’opera, in realtà, non si stacca dalla tradizionale e consolidata pittura devozionale del Peroni, che deve persuadere e commuovere, ma con decoro e misura, nel rispetto dell’ortodossia religiosa.