- Titolo: Madonna con il Bambino e i santi Francesco d’Assisi, Agnese e Genesio
- Autore: Luigi Amidani
- Data: 1619 circa
- Tecnica: Olio su tela
- Dimensioni: cm 299 x l99
- Provenienza: Provenienza: Parma, ex chiesa di Santa Maria in borgo Taschieri; Parma, chiesa di Santa Maria del Quartiere; in Galleria nel 1816
- Inventario: GN 147
- Genere: Pittura
- Museo: Galleria Nazionale
- Sezione espositiva: Gli emiliani 1500-1600
- Sezione espositiva: Gli Emiliani 1600
Lo schema della grande pala è costruito secondo un modulo triangolare, con al vertice tre putti in volo abbracciati, che spuntano da dietro una tenda. Poco sotto, la Madonna è seduta col Bambino su di un trono decorato.
Ai loro piedi san Francesco, inginocchiato, e più indietro san Genesio con un violino. A sinistra, la figura eretta di Sant’Agnese, avvolta in un ricco panneggio, accarezza un agnello e mostra con la destra una fronda di palma. Alle sue spalle, il fusto liscio di una colonna scompare dietro la tenda.
La tela si trovava in origine nella chiesa parmense di Santa Maria in borgo Taschieri ma già nel 1780 è ricordata dal Ruta al secondo altare di sinistra della Madonna del Quartiere. Entrata in Galleria nel 1816, il Ricci ci informa che viene menzionata negli inventari redatti dal 1852 in poi fra quei dipinti sequestrati dai francesi e tornati in patria nel 1815. Tuttavia – come lo stesso Ricci fa notare – la notizia non trova riscontro nei documenti relativi ai beni trafugati nel periodo napoleonico. La pala è citata fin dalle più antiche guide settecentesche della città ed è probabile che la corretta attribuzione all’Amidano risalga a qualche documento o memoria oggi perduta.
In attesa di un restauro che oltre a permettere una più chiara lettura potrebbe anche rivelare qualche scritta, i non violenti passaggi di luce e i profili smussati delle figure ci permettono di proporre una datazione a mezza via fra il piglio ancora schedoniano dello Sposalizio di santa Caterina dell’oratorio dei Rossi (1616) e le forme più arrotondate delle due pale della chiesa di Santa Chiara di Casalmaggiore (1619).