La copia seicentesca, di buona qualità, della Madonna col Bambino, san Gerolamo e il beato Bernardino da Feltre rivela che il perduto originale di Parmigianino era un’opera che risentiva ancora fortemente delle morbidezze espanse dei profili di Correggio.

Il volto della Vergine è perfettamente sovrapponibile a quello della Santa Barbara del Prado. La rigorosa anatomia del San Gerolamo ricorda ancora le opere giovanili del Mazzola, in particolare quelle degli affreschi di San Giovanni Evangelista a Parma e il David dipinto sull’anta dell’organo di Santa Maria della Steccata.

L’opera perduta, accuratamente descritta da Vasari (1568), e nota anch’essa attraverso l’incisione di Bonasone, si sarebbe probabilmente collocata agli inizi degli Anni venti, prima dell’inizio dei lavori di Fontanellato.

Scheda di Anna Coliva tratta da Fornari Schianchi L. (a cura di), Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere Il Cinquecento, Franco Maria Ricci, Milano, 1998.