• Titolo: Madonna col Bambino e san Giovannino
  • Autore: Pomponio Allegri
  • Data: Seconda metà del XVI secolo
  • Tecnica: Olio su tela
  • Dimensioni: cm 33,5 x 23
  • Provenienza: Acquistato da Agostino Montali nel 1840
  • Inventario: GN393
  • Genere: Pittura
  • Museo: Galleria Nazionale
  • Sezione espositiva: Deposito

Di evidente derivazione correggesca è questo dipinto di Pomponio Allegri, in cui la figura di Maria col Bambino in grembo, con il seno sinistro scoperto, con il capo leggermente reclinato e lo sguardo ribassato riprende, quasi ricopiandola, la Madonna del latte di Budapest del padre.

Ma il modello originale, che terminava poco di sotto alle ginocchia, viene qui allungato verso il basso creando una posa instabile e addirittura “sgangherata” – come impietosamente rilevava il Venturi – e che già di per sé basterebbe a dimostrare la scarsa qualità artistica del pittore correggese. Resa quasi illeggibile da uno spesso strato di vernice è la materia pittorica della tela, dove, tuttavia, si possono intravvedere, soprattutto nello sfondo del paesaggio boschivo, piccoli tocchi di luci variegate che conservano ancora qualche lontana grazia correggesca (Quintavalle 1939).

Le poche opere rimaste del periodo parmense, durante il quale eseguì diversi lavori sia per le chiese cittadine – sono documentati alcuni interventi per le chiese cittadine di San Francesco, Santa Cecilia, San Vitale e della SS. Trinità, nonché per il Comune (gli affreschi per l’arco prospiciente la piazza maggiore, i dipinti per le nozze di Alessandro Farnese e Maria d’Aviz di Portogallo e i loro rispettivi Catafalchi funebri, lavori eseguiti fra il 1565 e il 1593) – non consentono di ricostruirne la personalità artistica con maggiore precisione.

Il continuo altalenare del suo linguaggio pittorico ora verso stilemi più spiccatamente classicheggianti, vicini all’arte paterna, ora verso le ricerche formali e i linearismi degli ultimi manieristi parmensi (in particolare di Alessandro Mazzola, con il quale collaborò nella decorazione delle crociere delle navate laterali del Duomo) rende la sua produzione alquanto discontinua. Indubbiamente più limitato nelle opere di grandi dimensioni, riesce a ottenere migliori risultati nei dipinti di piccolo formato, come in questa tela che la critica, sia per datazione sia per qualità, ha voluto avvicinare alla Madonna col Bambino e san Giovannino della Pinacoteca di Brera e all’Abbondanza della Pinacoteca di Ravenna, considerate fra le opere migliori nella tarda produzione dell’artista, quelle in cui è più evidente un distacco dall’arte paterna e un’apertura verso le ricerche formali della “maniera”, sono successive rispetto al quadro della Galleria (Ricci 1931). Qui, del resto, l’unico tentativo di modernità si può individuare nelle figure fortemente allungate dei bambini il cui disegno più elegante e aggraziato riecheggia, un po’ rozzamente, le linee sinuose del secondo manierismo locale.

Per sopperire alla mediocrità di un’altra opera dell’Allegri già presente in Galleria (inv. 148, scheda n. 155), nel 1840 il direttore dell’Accademia, Paolo Toschi, sottoponeva l’acquisto del quadro, proposto dal signor Agostino Montali di Parma per la somma di 800 lire, a una commissione di professori accademici che lo accettarono unanimemente. Particolare non irrilevante è che la stessa sovrana, Maria Luigia, provvide di persona non solo ad approvare l’acquisto, ma anche a finanziarne il pagamento pattuito.

Scheda di Cristina Quagliotti tratta da Fornari Schianchi L. (a cura di), Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere Il Cinquecento, Franco Maria Ricci, Milano, 1998.