Copia fedele (anche le misure sono quasi identiche a quelle dell’originale) ma di maniera accademica della celebre tavola conservata presso la Galleria degli Uffizi a Firenze (inv. 230 P). In discreto stato di conservazione, traduce – in forme dilatate e usando una materia pittorica assai magra – la squisitezza cromatica e luministica, lo splendore artificioso dello stile che invece caratterizzano il testo autentico.

Parrebbe quindi opera tarda, forse contemporanea alla vendita (1698) della tavola effettuata dai Padri Serviti e alla sua conseguente sparizione dalla scena parmense; potrebbe essere stata eseguita per sostituire proprio l’originale, ed essere passata poi in Galleria al tempo delle soppressioni napoleoniche che riguardarono anche la chiesa e il convento di Santa Maria de’ Servi. In alternativa, c’e da notare che, nell’Inventario dei quadri esistenti nel Palazzo del Giardino, pubblicato da Campori (1870, pp. 205-306) con la data 1680, si parla di una Camera “della Madonna del Collo longo”: la definizione, peraltro non equivoca, non può certamente riferirsi all’originale che non ha mai fatto parte della collezione Farnese, deve necessariamente trattarsi di una copia, forse la nostra.

Scheda di Luisa Viola da Fornari Schianchi L. (a cura di), Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere Il Cinquecento, Franco Maria Ricci, Milano, 1998.