- Titolo: Madonna col Bambino in trono
- Autore: Bernardo Zenale
- Data: Primo decennio del XVI secolo
- Tecnica: Olio su tavola
- Dimensioni: 161 x 105
- Provenienza: Acquistata nel 1833 da Francesco Crotti
- Inventario: GN52
- Genere: Pittura
- Museo: Galleria Nazionale
- Sezione espositiva: Deposito
Già assegnato nel secolo scorso ad artisti di estrazione parmense, come Alessandro Araldi o Pier Ilario e Michele Mazzola, il dipinto fu avvicinato più correttamente alla cultura lombarda di Foppa e Civerchio dal Quintavalle (1939a) che tuttavia lo collegava a un pagamento datato 1540, all’evidenza troppo inoltrato nel secolo.
In anni più recenti la Astrua (1978), su suggerimento di Romano, si è pronunciata in favore di Bernardo Zenale: nel 1982, quindi, la tavola venne pubblicata nel catalogo della mostra dedicata al trevigliese con un’esauriente scheda della Ceschi Lavagetto la quale, sganciandola dal documento del 1540, ne rilevava le caratteristiche stilistiche fornendo un’analisi dello stato di conservazione e della vicenda critica e proponendo pertinenti agganci con la produzione dell’artista lombardo tali da ipotizzarne una datazione nella seconda metà del primo decennio del ’500. La studiosa per altro riconosceva “una certa esilità qualitativa, unita a qualche incertezza nella composizione … [che] induce a pensare a un’esecuzione non del tutto autografa o forse alla ripetizione da un prototipo zenaliano”. Nella stessa circostanza Natale (1982) prospettava l’ipotesi suggestiva che l’opera potesse “spettare all’autore degli affreschi di Rivolta d’Adda, un artista di cultura milanese che rivela tangenze anche con i pittori lodigiani e caravaggini”. La decorazione rivoltana, datata 1506, sembra tuttavia più sbilanciata in direzione lodigiana rispetto alla tavola in esame, tanto da essere stata riferita (Moro 1989) ad Albertino Piazza. Risulta quindi più plausibile, allo stato degli studi, il riferimento di Romano a Bernardo Zenale, con la probabile collaborazione della bottega.