Il disegno preparatorio per questo dipinto, esposto al Louvre nel 1959 (Dessins…1959, n. 69) gli fu collegato dalla Gregori, che accettando l’attribuzione tradizionale del quadro al Marinari tolse il disegno a Carlo Dolci sotto il cui nome figurava.

Ma effettivamente entrambi fanno capo a una Maddalena del Dolci oggi nel Museo di Stoccolma, databile intorno al 1640, ma non sono di mano del maestro per la diversa intensità, il furinismo meno accentuato, il maggior sviluppo barocco del panneggio specialmente nel disegno. Rispetto all’originale dolciano, il cui tono non rinuncia a una maliziosa ambiguità nella bellezza del lieve sollevarsi del seno, questa versione del Marinari, una sua redazione piccola su lavagna in Sant’Onofrio di Fuligno a Firenze rifiutano ogni motivo di seduzione mettendo in luce sulla spalla destra il cilicio di ruvido pelo, come fa anche una simile Maddalena siglata da Bartolomeo Mancini, altro allievo del Dolci, pubblicata dal Cantelli (1983, p. 99, fig. 491).

Bibliografia
Martini 1872, p. 65;
Pigorini 1887, p. 15;
Ricci 1896, pp. 38-39;
Thieme – Becker 1930, XXIV, p. 103;
Sorrentino 1931a, p. 24;
Quintavalle A.O. 1939, p. 319;
Gregori 1960, p. 105, tav.37;
Goguel – Viatte 1981, pp. 189-191;
McCorquodale 1986, III p. 83;
Baldassari 1995, p. 54, fig. 4w
Restauri
1967
Mostre
Parma 1968
Scheda di Silvia Meloni Trkulja, tratta da Fornari Schianchi L. (a cura di), Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere Il Seicento, Franco Maria Ricci, Milano, 1999.