• Titolo: Lattante
  • Autore: Cletofonte Preti
  • Data: 1865
  • Tecnica: Olio su tela
  • Dimensioni: 166 x 109
  • Provenienza: Parma, Accademia di Belle Arti, vinto alla Società di Incoraggiamento dal Ministero dell’Istruzione Pubblica nel 1865
  • Inventario: Inv. 89
  • Genere: Pittura
  • Museo: Galleria Nazionale
  • Sezione espositiva: Deposito

La Lattante è la prima opera rintracciabile di Cletofonte Preti, anche se, grazie alle ricerche di Copertini (1971), della Allegri Tassoni (1984), della Rota Jemmi (1980) e allo spoglio degli Atti dell’Accademia parmense è possibile rinvenire prove documentarie sia di menzioni onorevoli e premi di scuola ottenuti fra il 1858 e il 1862 (Atti… 1857-1863, vol. VII, 28 febbraio 1860, 5 dicembre 1860, 10 ottobre 1861, 31 luglio 1862), sia della realizzazione ed esposizione al pubblico di quattro o cinque dipinti precedenti l’exploit della tela in esame.

Questa venne dipinta nel 1865 e in quello stesso anno offerta col valore di 600 lire all’Esposizione della Società di Incoraggiamento, ove fu sorteggiata al Ministero della Pubblica Istruzione (Allegri Tassoni 1984); il Ministero la donò alla Galleria e qui venne esposta riscuotendo da subito notevole successo, tanto che Preti ne eseguì almeno quattro repliche per acquirenti stranieri.
Con questa stessa opera e con la poco successiva Toilette (1866, inv. 724; cfr. scheda successiva) il giovane artista parmense ottenne la medaglia d’argento alla prima Esposizione Nazionale di Belle Arti svoltasi a Parma nel 1870; la sola Lattante, invece, fu inviata all’Esposizione Universale di Vienna del 1873.

Pur essendo un’opera giovanile, con la quale indubbiamente l’artista rende omaggio al maestro Francesco Scaramuzza (inv. 82; cfr. scheda n. 972), omaggio doveroso visto che, grazie alle intercessioni di questi, Preti riceveva dall’Accademia un sussidio di 270 lire (Atti… 1857-1863, vol. VII, 27 novembre 1860), la tela in esame è caratterizzata da piena maturità espressiva, da una consapevole e chiara scelta “per una pittura di interni, di intimità femminili… per una pittura di genere” che fa da contrappunto a quella di paesaggio, alla quale sembrava riservato tutto lo splendore del tempo (Rota Jemmi 1980). Nonostante il soggetto, nonostante l’attenzione quasi lenticolare che Preti rivolge all’umile ambiente, ai miseri oggetti fra i quali si muove la protagonista, la tela si mantiene lontana da una vera e propria rappresentazione realistica (per altro sostanzialmente estranea anche alle più aggiornate espressioni della coeva cultura pittorica nazionale) per accostarsi invece, come hanno osservato Tassi e la Rota Jemmi (1980), a un’interpretazione ideale, poeticamente sublimata della realtà che un osservatore molto severo potrebbe anche dire oleografica (Quintavalle 1939). Tale idealizzazione è, naturalmente, tutta concentrata sulla bella immagine della protagonista che si muove e si atteggia con la grazia garbata e misurata di una grande figura classica (in più occasioni è stata evocata la tradizione correggesca) che la astrae completamente dal degrado, dalla miseria che la circonda per collocarla in un sereno universo sentimentale.
Secondo una testimonianza orale, modella per la giovane donna ritratta sarebbe stata la signora Dissa Silvani di Calestano.

Bibliografia
Ricci 1896, pp. 180-181;
Quintavalle A.O. 1939, pp. 244-245;
Copertini 1971, p. 105;
Mecenatismo… 1974, p. XXXIII;
Rota Jemmi 1980, pp. 9, 13, 15-16, 30-31 (con bibl. prec.);
Allegri Tassoni 1984, p. 548;
Tassi 1986, p. 43;
Enciclopedia… 1998, p. 556;
Tanara Sacchelli 1998b, p. 5;
Lasagni 1999, vol. IV, p. 12
Restauri
1950 (L. Arrigoni)
Mostre
Parma 1865;
Parma 1870;
Vienna 1873;
Praticello di Gattatico (RE) 1980
Patrizia Sivieri, in Lucia Fornari Schianchi (a cura di) Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere. Il Settecento, Franco Maria Ricci, Milano 2000.