• Titolo: La famiglia del calzolaio
  • Autore: Sidonio Centenari
  • Data:
  • Tecnica: Olio su tela
  • Dimensioni: 129 x 101
  • Provenienza: vinto alla Società di Incoraggiamento nel 1866
  • Inventario: Inv. 679
  • Genere: Pittura
  • Museo: Galleria Nazionale
  • Sezione espositiva: Deposito

Il tema del dipinto, facendo riferimento al lavoro e alla definizione precisa di un interno, è di quelli assai praticati, anche in ambito parmense, a partire dagli Anni sessanta, sulla base di un’attenzione nuova nei confronti del reale, senza gli spunti di impegno sociale e di denuncia che faranno la loro comparsa più tardi, soprattutto negli Anni ottanta. Il lavoro rappresentato con scrupoloso realismo è prima di tutto quello del calzolaio, seduto su uno sgabello davanti a un tavolinetto su cui sono collocati gli attrezzi del mestiere, alcuni dei quali si trovano anche fissati alla parete. Intenta alla sua occupazione è anche la giovane moglie del calzolaio, la quale sta appunto avvolgendo il filo attorno a un fuso.

La pretesa dell’infante di essere accolto nelle braccia della madre interrompe il lavoro di lei, e anche del marito, che si sofferma a osservare la piccola scena familiare. Idillio domestico e precisa definizione dell’ambiente sono infatti i due poli attorno ai quali ruota questo dipinto, che trova il suo senso proprio nell’equilibrio con cui vengono sviluppati i motivi conduttori dell’opera. Una reminiscenza religiosa, vaga eppure indubitabilmente presente, per il riferimento alla sacra famiglia di Nazareth, arricchisce il significato dell’opera, tutta giocata su un’accorta distribuzione degli oggetti (si vedano l’uccellino posato sul catino e il foglio satirico appuntato alla parete) e su uno studio preciso dell’illuminazione, proveniente da destra. L’impostazione è accademica, fondata sull’accuratezza del disegno e sulla stesura compatta del colore.

L’impegno profuso nel dipinto può concorrere a spiegare la limitatezza della produzione dell’autore, Sidonio Centenari, del resto impegnato, lungo tutta la sua vita, in una prevalente attività di restauratore per la committenza pubblica e privata nella sua città, a Modena e in varie altre località italiane. Dopo quest’opera giovanile, Centenari non smise di ispirarsi alla mozione degli affetti in ambito domestico, seppure in una direzione più borghese che popolare, come è dimostrato dalle altre sue opere note, da Primi ninnoli, esposto nel 1879 (Colorno, Ospedale Civile) a Educazione del cane, del 1887 (Colorno, Municipio), ma si volse anche al paesaggio, esponendo alle mostre milanesi e fiorentine degli Anni ottanta.

Bibliografia
Mecenatismo… 1974, pp. 94, 154;
Martinelli Braglia 1991a, p. 758;
Bénézit 1999, vol. III, p. 407;
Lasagni 1999, vol. II, p. 35
Restauri
2001 (L. Sbravati)
Stefano Fugazza, in Lucia Fornari Schianchi (a cura di) Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere. Il Settecento, Franco Maria Ricci, Milano 2000.