- Titolo: La Bella (copia da Tiziano)
- Autore: Ignazio Affanni
- Data: 1860
- Tecnica: Olio su tela
- Dimensioni: 101 x 57
- Provenienza: Parma, Accademia di Belle Arti (saggio di pensione inviato da Firenze nel 1860); in deposito presso la Procura della Repubblica dal 1990
- Inventario: Inv. 501
- Genere: Pittura
- Museo: Galleria Nazionale
- Sezione espositiva: Deposito
Come attestano gli Atti accademici, l’artista inviò il dipinto da Firenze nell’ottobre del 1860, insieme alla copia dell’Ippolito de’ Medici (inv. 500; cfr. scheda precedente), entrambi saggi di pensione (Atti… 1857-1863, vol. VII). Inspiegabilmente, a differenza di quanto accadde per l’altra, dell’ingresso di questa copia nella collezione accademica non si conservò memoria: nell’Inventario del 1938 essa venne registrata come opera di provenienza ignota e anche la paternità dell’Affanni, pure riconosciuta negli antichi cataloghi, fu messa in dubbio.
A quella data, a dire il vero, del dipinto si erano anche perse le tracce: da tempo non più esposto – lo era stato almeno fino al 1887 (Pigorini 1887) – esso era entrato a far parte di quel nucleo di opere, identificato solo in seguito, che negl’Anni venti l’allora soprintendente Laudadeo Testi aveva inviato in deposito al Comune di Piacenza allo scopo di arredare alcuni uffici del Municipio (documentazione presso Archivio Soprintendenza BAS di Parma e Piacenza). I dipinti confluirono poi, non senza dispersioni, nel Museo Civico piacentino e furono pubblicati dall’Arisi nel catalogo del 1960: la copia del La Bella di Tiziano vi è riportata come opera anonima dell’inizio del XIX secolo (Arisi 1960).
Il dipinto, rientrato a Parma nel 1985, si rivela copia assai più debole di quella dell’Ippolito de’ Medici: “miglior esattezza nel disegno” avrebbe preteso il collegio accademico che tuttavia, pienamente soddisfatto dell’altra, approvò l’opera, “lieto di riconoscere profitto nell’Alunno”.