Entrato in Galleria prima del 1825, il quadro è un’opera di notevole qualità di Hendrick van Steenwyck il Giovane, probabilmente esordiente verso i primi del Seicento e diretto dal più famoso padre.

La rappresentazione di interni di chiese è un soggetto figurativo divenuto peculiare della produzione artistica di questo artista originario di Anversa, trasferitosi con la famiglia in Germania a causa delle persecuzioni religiose, che affermò la diffusione di questo genere soprattutto in ambito olandese.

Molto spesso queste opere uniscono il valore documentario al fascino della rappresentazione prospettica. Questa veduta della chiesa presuppone che lo spettatore sia situato in fondo alla navata centrale, leggermente spostato verso destra, il disegno del tracciato pavimentale è intervallato da poche e calcolate presenze umane e dalle ombre proiettate dai pilastri. I personaggi sono determinanti per fornire una corretta percezione dimensionale dell’interno. La parte superiore della chiesa, ripresa con una prospettiva a cannocchiale, precisa nella prima campata è solo abbozzata man mano che si procede verso il fondo, prassi non consueta per l’artista che generalmente esibisce un’accuratezza virtuosistica.

Nella tavola del Complesso della Pilotta si ritrovano la stessa impaginazione spaziale, un’identica sensibilità per il colore armonicamente giocato sui toni del giallo e rosa pallido, e una attenta descrizione dei dettagli di altre opere del pittore olandese datate agli inizi del Seicento, nel periodo della sua prima formazione ad Anversa nella bottega del padre.

Bibliografia
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