- Titolo: Incredulità di san Tommaso
- Autore: Scuola toscana
- Data: Fine del XVI secolo
- Tecnica: Olio su tavola
- Dimensioni: cm 250 x 194
- Provenienza: Parma, collezione Tacoli Canacci, 1786
- Inventario: GN121
- Genere: Pittura
- Museo: Galleria Nazionale
- Sezione espositiva: Deposito
Questa pala d’altare e l’Adorazione dei Magi creduta di suor Plautilla Nelli (inv. 158; scheda n. 233) sono i più cospicui acquisti toscani del marchese Tacoli per quanto riguarda la pittura del ’500, come infatti annunzia orgoglioso il marchese in una lettera del 1 gennaio 1787 (Parma, Biblioteca Palatina, lettere autografe a padre Ireneo Affò, vol. 17, cassetta 17, segnalata da B.M. Giombetti).
Ottennero insieme la licenza d’esportazione dal granducato il 17 febbraio 1787 (AGF, filza XX a 3: “… Altra tavola grande rappresentante N:S: con li Apostoli, e l’incredulo S: Tommaso”). Lo si può identificare col quadro n. 241, citato senza misure, dell’inventario Tacoli conservato a Parma (ms. 145), e non col n. 253 – come crede la Giombetti – che ha lo stesso soggetto ma misure assai più piccole. L’anno dell’acquisto dichiarato dal marchese nel cartellino a tergo può ben essere esatto, al contrario dell’attribuzione. In quell’anno infatti hanno luogo numerose vendite di arredi delle confraternite, compagnie, congreghe e centurie soppresse dal granduca Pietro Leopoldo l’anno precedente. Qui la presenza in primo piano delle mezze figure di San Francesco e della Maddalena potrebbero implicare – secondo Ludovica Sebregondi che ringrazio – la provenienza dell’opera dalla compagnia della Maddalena sotto Santa Croce (su cui cfr. appunto Sebregondi 1997, pp. 51-54), il cui inventario, redatto nel 1784 proprio in vista della soppressione (ASF, Patrimonio ecclesiastico 45, a 140), non consente però certezze, limitandosi a citare “N: 4 Quadri di più grandezze”.
La data 1595 attestata dal Tacoli è plausibile, ma non sembra figurare sul dipinto né davanti né sul retro (che non è stato possibile vedere in questa occasione); mentre i documenti cinquecenteschi dell’archivio della compagnia (ASF, Compagnie religiose soppresse da Pietro Leopoldo 1402, fasc. 34, c. 12v) sembrano confermare l’arrivo perché un conto saldato il 5 novembre 1594 a un artigiano altre volte impiegato parla della sistemazione di un “quadro nuovo”. Mancano purtroppo le ricordanze e i “partiti” (decisioni) di questi anni, che avrebbero potuto specificare meglio di che quadro si trattava. È improbabile infatti giungere a definirne l’autore senza un aiuto documentario.
Iscrizioni: sul retro, Pro-memoria. La presente tavola è stata dipinta nell’anno 1595 da Alessandro Allori scolaro d’Angelo Bronzino Fio.no suo zio apparteneva ad una soppressa chiesa. Fu acquistata in Firenze nell’anno 1786 dal M.A.T.C