• Titolo: Il Ponte Verdi in Parma
  • Autore: Claudio Alessandri
  • Data:
  • Tecnica: Olio su tela
  • Dimensioni: 39,6 x 74,7
  • Provenienza: Parma, Accademia di Belle Arti; vinto dal Ministero della Pubblica Istruzione alla Società di Incoraggiamento nel 1865
  • Inventario: Inv. 755
  • Genere: Pittura
  • Museo: Galleria Nazionale
  • Sezione espositiva: Deposito

Presentata già nel 1863 alla Mostra Industriale Provinciale, la tela fu assegnata alla Galleria tramite la Società di Incoraggiamento due anni dopo. L’opera si inserisce in una lunga serie di vedute del torrente in uscita dalla città, che risale a un’incisione bibienesca del 1690 e giunge fino alla tela del maestro Guido Carmignani del 1853 (La città latente II 1995, p. 15).

Soggetto centrale è il ponte fortificato che fino al 1903-4 collegava la Pilotta al Torrione visconteo, detto verde per la tinta data alle travi dopo la ricostruzione del 1777 o forse dal colore da esse acquisito per effetto dell’umidità; mentre il nuovo ponte in cemento ricevette l’omofona dedicazione a Giuseppe Verdi (Gonizzi 2000, pp. 67-72). I caratteri dell’opera sono molto vicini a quelli dell’altra veduta con il torrente (inv. 571; cfr. scheda precedente) che sarà premiata l’anno seguente. Il cielo di un mattino intensamente luminoso si rispecchia nell’acqua, resa con la pastosa materia dei bianchi rosati contro cui si stagliano le figurine in primo piano; la profondità è affidata alla graduazione degli sfumati, dai toni sempre più soffusi procedendo con lo sguardo verso le ultime quinte di case e poi fino alle colline.

Nonostante il pittore si curi ben poco della precisione del particolare architettonico (ad esempio l’alta mole dell’Annunciata a destra risulta curiosamente incompleta), si può agevolmente individuare al capo sinistro del vecchio ponte il basso fabbricato con due grandi archi eretto da Paolo Gazola alla fine degli Anni cinquanta dell’800 per la Scuola di scultura dell’Accademia, e poi sacrificato nel 1927 alla costruzione del Lungoparma (Mambriani 1989-90, p. 26). Sulla destra, si riconosce l’antica muraglia-argine, su cui s’appoggiano case e fabbricati, fino alla sagoma scura del torrione.

Bibliografia
Ricci 1896, p. 386;
Sorrentino 1931b, p. 15;
Mecenatismo… 1974, p. 108;
Giusto 1991, p. 16;
La città latente II 1995, pp. 7-8;
Lasagni 1999, vol. I, p. 65;
Gonizzi 2000, p. 67
Restauri
1990 (S. Baroni) 
Mostre
Colorno 1974;
Parma 1995-96
Carlo Mambriani, in Lucia Fornari Schianchi (a cura di) Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere. Il Settecento, Franco Maria Ricci, Milano 2000.