In virtù di questo dipinto Giocondo Viglioli nel 1835 si aggiudica il Gran premio annuale di Pittura presso l’Accademia parmense di Belle Arti. Il concorso, bandito nel 1834 (Atti… 1825-1838, vol. III, p. 210), prevede un soggetto evangelico (Luca 10, 30-37) che recita: “come il Samaritano soccorre il meschino spogliato dai malandrini sulla via tra Gerusalemme e Gerico”. Si iscrivono al concorso due soli pittori: Giovanni Gaibazzi e il nostro.

Viglioli aveva già partecipato al concorso precedente, vinto da Gaibazzi con Filottete nell’isola di Nasso (inv. 725; cfr. scheda n. 982), ma era riuscito a ottenere solo il secondo posto e un elogio da parte del comitato accademico, che d’altra parte aveva riscontrato alcune incertezze “provenienti più da esperienza non matura che non da buona disposizione per l’arte” (Atti… 1825-1838, vol. III, p. 207).

Nella sessione del 25-26 maggio 1835 gli Accademici si esprimono favorevolmente nei confronti del nostro quadro lodandone “massimamente la composizione, il lavoro del torso, la verità nelle tinte, il gusto l’espressione, il profilo nella figura del nudo giacente, il caldo sentimento espresso dal Samaritano” (Atti… 1825-1838, vol. III, p. 245). Tuttavia dalla lettura degli Atti, si rileva che in un primo tempo gli accademici avevano proposto l’assegnazione del premio ex aequo a Giovanni Gaibazzi e a Giocondo Viglioli, entrambi meritevoli, secondo la commissione giudicante, del riconoscimento, tanto più che la somma stabilita per il Concorso Internazionale del 1832 era rimasta inevasa e se equamente ripartita sui due pittori consentiva ugualmente e a entrambi il pensionato a Roma. In ultima istanza, per espresso volere di Maria Luigia, il premio viene riconosciuto a uno solo e giustamente assegnato al nostro pittore, che aveva già dimostrato la propria abilità in imprese di un certo rilievo quali il restauro degli affreschi del Malosso in Palazzo del Giardino insieme a Borghesi e a Martini (1832) e, fra il 1833 e il 1834, insieme ad altri artisti parmensi, la decorazione della volta della Sala Maggiore della Biblioteca Palatina. Grazie al conseguimento del Gran premio annuale di Pittura, l’artista si trasferisce a Roma, il suo pensionato si protrae attendibilmente dalla metà del 1836 fino al 1839, anno in cui fa ritorno a Parma e viene eletto professore di Anatomia dipinta all’Accademia.

Bibliografia
Atti… 1825-1838, vol. III, pp. 207, 245;
“GP”, 24 giugno 1835;
Inventario… 1852, VII, n. 60;
Inventario… 1874, n. 732;
Inventario… 1882, VII, n. 60;
Arisi 1960, p. 336;
Musiari 1992a, p. 127
Restauri
1992 (S. Baroni)
Mostre
Colorno 1992
Nicoletta Moretti, in Lucia Fornari Schianchi (a cura di) Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere. Il Settecento, Franco Maria Ricci, Milano 2000.