- Titolo: Giuditta consegna alla fantesca la testa di Oloferne
- Autore: Lionello Spada
- Data: 1618 circa
- Tecnica: Olio su tela
- Dimensioni: cm 119 x 157
- Provenienza: Parma, collezione Sanvitale, 1834
- Inventario: GN 156
- Genere: Pittura
- Museo: Galleria Nazionale
- Sezione espositiva: Gli emiliani 1500-1600
- Sezione espositiva: I caravaggeschi in Emilia
Fra le opere ricordate dal Malvasia si annoverano almeno due Giuditte (1678, ed. 1841-1844, II, p. 76), una in casa Fabbri e l’altra in casa Lupari. Coincide forse con una di queste due quella ora ricoverata nella Pinacoteca di Bologna (Frisoni 1994, fig. 353) più vibrante e smaltata della versione entrata nella Pinacoteca di Parma dalla raccolta Sanvitale, che è quasi sicuramente successiva, verso il 1618 od oltre.
Il quadro parmense è frutto della tarda attività dello Spada, che vede il pittore riproporre alquanto stancamente i temi caravaggeschi in forme dilatate e in soluzioni statiche e talora inespressive, indugiando sulle annotazioni fisiognomiche tanto da farle risultare caricaturali (è il caso della vecchia fantesca di questo dipinto) e disperdendosi in orpelli, peraltro di pregevole fattura, quali il prezioso velo blu che gira attorno al capo di Giuditta riccamente abbigliata (come precisa peraltro la narrazione biblica), o i gioielli, le fettucce che fermano la manica rosso lacca, la camicia finemente ornata di trine. Il tutto, insieme al vacuo sguardo dell’eroina, stride con l’insistenza quasi compiaciuta sul sangue del capo mozzato di Oloferne che scende a striare i panni bianchi.