- Titolo: Funerali dell’imperatrice Faustina
- Autore: Maestro di Santa Caterina
- Data: Ultimi decenni del XIV secolo
- Tecnica: Affresco
- Dimensioni: 198,2 x 160
- Provenienza: Piacenza, chiesa di San Lorenzo (cappella di Santa Caterina, parete di fondo); in deposito presso il Museo Civico di Piacenza
- Inventario: GN2053
- Genere: Pittura
- Museo: Galleria Nazionale
- Sezione espositiva: Dal Medioevo a Leonardo Ala Ovest
L’affresco, entro una cornice a motivi geometrici policromi da un lato e da un fregio a girali e racemi – visibile purtroppo in minima parte – dall’altro, illustra i funerali dell’imperatrice.
Il suo corpo esanime viene raccolto in un drappo rosso e bianco ed è sorretto da un gentiluomo con un cappello piumato e da un prelato in veste rossa, seguito da un diacono che regge un cero.
L’episodio, che era stato interpretato erroneamente come i funebri della santa, sembra per converso raffigurare il trasporto del corpo di Faustina che, intervenuta a favore di Caterina e dichiaratasi cristiana, venne decapitata per ordine dell’imperatore Massimino, e il cui corpo fu pietosamente sepolto da Porfirio, capo delle guardie, fattosi a sua volta cristiano.
Potrebbe ricondursi verosimilmente alla Leggenda Aurea di Jacopo da Varazze, nel punto in cui si narra che Porfirio, capo dei soldati dell’imperatore, aveva provveduto a dare sepoltura al corpo di Faustina; nella Passio e nella Conversio non si fa cenno ai funerali della santa, che fu alla sua morte immediatamente trasportata sul monte Sinai da un gruppo di angeli.
Il Maestro rappresenta Caterina con un abito bianco e rosso, dalle lunghe maniche, mentre la veste della figura rappresentata nell’episodio è identica a quella dell’imperatrice nella visita alla santa in carcere.
Inoltre Caterina viene raffigurata con una capigliatura fluente, mentre l’imperatrice esibisce un’acconciatura a calotta, rattenuta sulla nuca da una pesante treccia e sormontata dalla corona.
Questi elementi, unitamente alla testimonianza dei testi, potrebbero dunque convalidare l’ipotesi che si tratti dei funerali dell’imperatrice. L’affresco, per quanto è possibile intravedere, è da ricondursi al Maestro di Santa Caterina per le medesime cromie terse e luminescenti e per la linea falcata e sottile delle figure.