• Titolo: Filottete nell’isola di Nasso
  • Autore: Giovanni Gaibazzi
  • Data: 1834 (I Premio)
  • Tecnica: Olio su tela
  • Dimensioni: 111 x 151
  • Provenienza: Parma, Accademia di Belle Arti
  • Inventario: Inv. 725
  • Genere: Pittura
  • Museo: Galleria Nazionale
  • Sezione espositiva: Deposito

Filottete viveva solitario nell’isola di Nasso, lì abbandonato dai suoi compagni per liberarsi dal fetore emanato dalla piaga ulcerosa che gli infettava un piede. In suo possesso erano le frecce intrise nel sangue dell’idra di Lerna avute in dono da Ercole, armi necessarie, per vaticinio, a espugnare Troia. I greci decisero così di inviare Ulisse e Pirro al fine di convincerlo a ritornare all’accampamento. La composizione raffigura il momento nel quale Filottete, memore della passata crudeltà dei compagni, si rifiutò di seguire i messi. Grazie all’efficace trattazione pittorica del tema mitologico, descritto con dovizia di particolari dagli Accademici giudicanti, Giovanni Gaibazzi il 1° settembre 1834 fu ritenuto degno della vittoria nell’ultima prova del Gran Premio annuale di Pittura, non eseguito nel 1832 (Atti… 1825-1838, vol. III, pp. 205-208; in merito alle dilazioni della gara cfr. Musiari 1992b, p. 127, nn. 607-608). Si tratta del primo, in ordine cronologico, dei quadri dipinti dal Gaibazzi che la Galleria conserva, lavori che offrono la possibilità di analizzare, per significativi esempi, la sua produzione.

Un’attività generosa, longeva, d’esito discontinuo, seguita con costante attenzione dalla stampa locale che di volta in volta ne recensisce, entusiasta, la riuscita e attestata, con sufficiente precisione, dalle registrazioni degli Atti dell’Accademia presso la quale fu dapprima promettente allievo, sotto la direzione di Giovanni Tebaldi, divenendo in seguito, dal 1847, professore aggiunto e dal 1850, professore consigliere con voto (Nota statistico-personale… 1877-1886). I presupposti culturali e di gusto che informano l’opinione ottocentesca, fonte primaria della nostra conoscenza sul Gaibazzi, dopo le prime aperture di Giovanni Copertini, sono stati messi a fuoco nell’importante lavoro di ricognizione critica condotto in occasione della mostra Mecenatismo e collezionismo pubblico a Parma nella pittura dell’Ottocento, tenutasi nel Palazzo Ducale di Colorno nel 1974. Superata la retorica dell’elogio campanilistico, i successivi contributi si sono potuti muovere su quella traccia e hanno permesso una più equilibrata comprensione del ruolo giocato dall’artista parmense nella vita figurativa della sua città (cfr. Lasagni 1999, per un aggiornamento bibliografico).

Del giudizio storico rimane valida la costante sottolineatura dell’indubbia sensibilità cromatica e dell’attitudine all’introspezione psicologica: una certa facilità nel tratteggiare “il carattere” con l’accorto impiego della materia.

Lo rivela anche la tela in esame che conferma le qualità e i limiti di un esecutore piacevole, ma convenzionale. Gli stessi professori prodighi nell’apprezzare la composizione, il colorito “vago e trasparente”, la disposizione della luce, il panneggiare e soprattutto l’espressione, non mancarono di rilevare “trascuratezze in assai parti e la poca incisività, ad esempio, della figura del figlio d’Achille, ritenuto di “femminile mollezza” (Atti…, cit.). Un esercizio di stile sul testo classico che mette a frutto la lezione impartita dal maestro (Mecenatismo… 1974) e recupera, nella cadenza oratoria, l’esempio di Gaspare Landi in San Giovanni in Canale a Piacenza (cfr. Musiari 1992b).

Il dipinto è in soddisfacenti condizioni di conservazione: la pellicola pittorica, nonostante il cretto evidente, non presenta problemi di adesione al supporto. Si notano evidenti pentimenti in corrispondenza delle gambe di Pirro.

Bibliografia
Atti… 1825-1838, vol. III, pp. 207-208;
“GP” 27 settembre 1834, p. 326;
Inventario… 1852, parte VII, n. 59;
Pigorini 1887, p. 22;
Ricci 1896, p. 6;
Pariset 1905, p. 39;
Thieme – Becker 1920, vol. XIII, p. 72;
Sorrentino 1931b, p. 21;
Battelli 1939, pp. 140-141;
Mecenatismo… 1974, pp. 30, 31;
Musiari 1992a, p. 127, n. 607;
Lasagni 1999, vol. II, p. 866
Restauri
1992 (S. Baroni)
Mostre
Colorno 1974;
Colorno 1992
Cecilia Cavalca, in Lucia Fornari Schianchi (a cura di) Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere. Il Settecento, Franco Maria Ricci, Milano 2000.