• Titolo: Eremita
  • Autore: Jan Soens
  • Data: XVI secolo
  • Tecnica: Olio su tela
  • Dimensioni: cm 50 x 23,3
  • Provenienza: Parma, collezione Dalla Rosa Prati, 1851
  • Inventario: GN523
  • Genere: Pittura
  • Museo: Galleria Nazionale
  • Sezione espositiva: I fiamminghi

L’attribuzione Jan Soens da parte di Meijer (1988) è stata discussa: nell’inventario della collezione Dalla Rosa-Prati l’opera viene ritenuta di scuola fiamminga del XVI secolo, attribuzione mantenuta da Ricci (1896) e da Quintavalle (1939) nei cataloghi della Pinacoteca.

Il tema è legato a un’incisione da Tiziano di Cornelis Cort (Bierens de Haan 1948, n. 134). Soens aveva potuto ammirare delle opere di Tiziano all’epoca del suo viaggio a Venezia nel 1586, quando vi si recò per acquistare dei colori: lo attesta un pagamento di venti scudi d’oro, in data 17 luglio di quell’anno (Meijer 1988, p. 85, nota 16 e Appendice A, p. 201, con errore sul rinvio a nota 16). Soens è poi documentato a Parma l’8 dicembre 1586. È altresì vero che l’opera del grande maestro veneziano era largamente nota grazie alle incisioni.

L’ispirazione controriformistica di questo tipo di soggetti religiosi e l’inserimento della figura nel contesto di un grande paesaggio montagnoso rientrano fra le caratteristiche di Soens dall’epoca del suo soggiorno romano, come è stato sapientemente notato da Meijer (1988, p. 68). Ma, a Roma, Soens fu pure sensibile all’influsso di Muziano, come rilevato dalla Béguin e da Meijer (1988). Pietrogiovanna – che in un primo tempo (1977) aveva ritenuto il santo Eremita della collezione Dalla Rosa-Prati di mano di Muziano, paragonandolo con i Santi Gerolamo e Romualdo (Roma, Santa Maria degli Angeli), e con un disegno dello stesso artista (Apostolo, Oxford, Christ Church) – mutò parere (1997) allineandosi con la più esatta posizione di Meijer che giudica l’Eremita di Soens; in effetti, il cromatismo e la fattura dell’opera rammentano i modi di Soens nei due capolavori di Valenciennes (Cerere e Cyano, Ratto di Proserpina) e nei piccoli paesaggi della Pinacoteca Estense. L’attribuzione dell’opera sembra quindi del tutto ammissibile.

Scheda di Sylvie Béguin tratta da Fornari Schianchi L. (a cura di), Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere Il Cinquecento, Franco Maria Ricci, Milano, 1998.