- Titolo: Entrata di Cristo in Gerusalemme
- Autore: Jacopo Zanguidi detto il Bertoja
- Data: 1568-1569
- Tecnica: Olio su tavola
- Dimensioni:
- Provenienza: Parma, Guardamobile Ducale
- Inventario: 32
- Genere: Pittura
- Museo: Galleria Nazionale
- Sezione espositiva: Arte a Parma 1500-1600
Questo piccolo dipinto di Bertoja rappresenta Gesù mentre entra a cavalcioni di un asino in Gerusalemme: la sua figura è al centro della scena e a sinistra si nota una figura femminile in posa statuaria che il modello della Vergine nello stendardo della Madonna della Misericordia sempre di Bertoja (inv. 1109).
Vicino a lei due persone per terra stendono stoffe per il passaggio di Cristo. A destra, di spalle, un uomo sembra togliersi le vesti per sistemarle a terra. Tutt’attorno una folla di persone, alcune appena abbozzate, come fantasmi illuminati dalla luna.
Sullo sfondo le case della città , i colli e un paesaggio memore di quelli dei pittori fiamminghi, a cui spesso guarda il Bertoja. Il cielo in lontananza si accende di bagliori fra i toni freddi dei verdi e degli azzurri, che spesso ritornano nelle sue opere.
Questo interessante dipinto, che colpisce non solo per la tecnica del non finito, l’uso di colori cangianti e improvvisi tocchi di colori, ma soprattutto per la compresenza di diversi modelli figurativi da cui l’artista parmigiano trae ispirazione, viene considerato dalla critica una testimonianza importante dei suoi rapporti con la committenza romana.
La tela infatti è il bozzetto dell’affresco commissionato a Bertoja tra il 1568 e il 1569 da Alessandro Farnese, fratello del duca di Parma Ottavio, per l’oratorio romano dell’arciconfraternita di Santa Lucia del Gonfalone, di cui il cardinale era il protettore.
Nella tela egli adotta una tecnica di estrema libertà nei passaggi cromatici e pittorici, dosati con maestria per dare risalto agli effetti di contrasto. La bella maniera è particolarmente evidente nel disegno delle figure allungate dai caratteri lievi e minuti simili a quelle dei cinque frammenti mitologici della Galleria e dei cicli pittorici nel Palazzo del Giardino.
La tela, che faceva parte della collezione dei Farnese, entra nelle raccolte della Galleria nel 1865.