Anche questo, come il precedente (inv. 110), è un saggio di studio inviato da Roma. Lo certificano al solito gli Atti dell’Accademia, che in data 16 novembre 1839 in merito annotano: “Nel quadro del Gaibazzi che figura Caino, straziato dal rimorso dell’ucciso fratello, riconobbero i Professori buon dipinto: molta ed acconcia espressione nella testa di quello sciagurato: e bella armonia nel tutto” (Atti… 1839-1846, vol. IV).

Nel cliché dell’episodio biblico riletto in chiave sentimentale, il giudizio privo di riserve risulta appropriato alla prova del Gaibazzi nella quale è superato quell’impaccio tra composizione ed espressione, ancora ben avvertibile nel precedente dipinto. Le componenti di rigore formale che riecheggiano Francesco Scaramuzza e la propensione al colore ricco e luminoso nella purezza dell’impasto, già sperimentate durante i primi anni di formazione accademica, si affinano e rafforzano nel confronto con l’arte di Vincenzo Camuccini, trovando un ideale modello di riferimento nel Classicismo seicentesco.

La desunzione della figura di Caino dall’Ippomene di Guido Reni (cfr. Atlante e Ippomene Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte), rilevata dal Godi (Mecenatismo… 1974), è palese: una sorta di copia con varianti ispirate, nel portamento del capo e nel gesto del braccio destro, a un ampio e consolidato formulario accademico, del quale Roma forniva tangibili esempi. Negli stessi anni di soggiorno nella capitale, un analogo sbilanciamento del registro stilistico verso il retaggio formale delle generazioni precedenti, dichiara la pala raffigurante Pietro e Paolo, commissionata da Maria Luigia per procura nel 1837 e destinata alla cappella ducale di San Ludovico (Parma, Palazzo Vescovile): tolta in controparte da quella omonima oggi nella Pinacoteca milanese di Brera, è mutata d’assetto e resa didatticamente parlante dalla lineare disposizione degli attributi canonici, chiavi e spada.

L’opera è in discrete condizioni di conservazione: si notano alcuni passaggi d’imprimitura, un buco stuccato in corrispondenza dell’attaccatura del braccio destro, ossidazioni della vernice e un’evidente crettatura da slittamento del colore nella parte destra della figura.

Bibliografia
Atti… 1839-1846, vol. IV, p. 49;
Malaspina 1840, p. 276 in nota;
Inventario… 1852, parte VII, n. 73;
Martini 1870a, p. 36;
Inventario… 1874, p. 7;
Martini 1875, p. 8;
Pigorini 1887, p. 8;
R. Pinacoteca… 1894, n. 11;
Ricci 1896, p. 173;
Pariset 1905, p. 39;
Catalogo… 1913, p. 43;
Thieme – Becker 1920, vol. XIII, p. 72;
Battelli 1939, p. 149;
Copertini 1954a, p. 169;
Mecenatismo… 1974, p. 31;
Lasagni 1999, vol. II, p. 867
Restauri
1974
Mostre
Milano 1913;
Colorno 1974
Cecilia Cavalca, in Lucia Fornari Schianchi (a cura di) Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere. Il Settecento, Franco Maria Ricci, Milano 2000.