L’affresco, gravemente compromesso dalle perdite di colore, rappresenta con estrema fedeltà al racconto della Passione la decollazione della santa, dal cui collo sgorgò latte anziché sangue.

A Caterina, inginocchiata a mani giunte, è stata recisa la testa dalla quale escono rivoli bianchi di latte; accanto a lei si intravede il carnefice, mentre un gruppo di soldati commenta atterrito il miracolo. In alto due angeli (di cui solo uno è attualmente visibile) reggono i lembi di un tessuto con l’immagine simbolica di Cristo.

Nonostante le grandi lacune impediscano una lettura più approfondita, l’impaginazione delle figure è simile a quella degli affreschi visti precedentemente, come identica è pure la maniera di esaltare i contorni e di colorire con preziose e squillanti cromie.

 

Scheda di Antonella Gigli tratta da Fornari Schianchi L. (a cura di), Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere dall’Antico al Cinquecento, Franco Maria Ricci, Milano, 1997.