- Titolo: Crocifisso
- Autore: Anonimo
- Data: seconda metà del XIX secolo
- Tecnica: Olio su tela
- Dimensioni: 56,5 x 39,7
- Provenienza: ignota
- Inventario: Inv. 493
- Genere: Pittura
- Museo: Galleria Nazionale
- Sezione espositiva: Deposito
Negli inventari della Galleria quest’opera si trova minuziosamente descritta: “Crocifisso. Dietro il cielo è oscuro per l’uragano. Appena un chiarore languido s’intravede sopra Gerusalemme”. In un primo tempo venne attribuita ad Anton van Dyck e successivamente a un ignoto pittore del XVII secolo.
Più propriamente l’opera risulta collocabile nella seconda metà dell’800, eseguita con tocchi veloci e sicuri da un ignoto pittore che riprende, pur con numerose varianti, il Cristo sulla Croce dipinto da van Dyck fra il 1621 e il 1625 e conservato al Courtauld Institute di Londra. Molti sono infatti gli elementi del nostro piccolo quadro che rimandano alla nutrita serie di Crocifissioni realizzate da Rubens e soprattutto da van Dyck, poi più volte riprodotte con un’infinità di piccoli mutamenti nelle numerose stampe e incisioni che ne hanno diffuso il modello anche in Italia.
L’elemento caratterizzante è solitamente la Croce che, solitaria, si staglia contro un cielo buio e cupo dove appare, appena leggibile all’orizzonte, il profilo della città di Gerusalemme; inoltre, la Croce è spesso, come nel nostro caso, fermata alla base con due legni e inserita in un paesaggio roccioso e desolato.
Il volto di Cristo, che viene di solito colto nell’estremo momento della Passione mentre alza lo sguardo verso il cielo, qui, come nella versione di Londra, è invece rappresentato nell’attimo che segue la morte, con la testa ormai reclinata, il volto semicoperto dai lunghi capelli e le braccia che cedono al peso del corpo.