• Titolo: Crocifissione
  • Autore: Giovan Battista Bolognini
  • Data:
  • Tecnica: Olio su tela
  • Dimensioni: cm 380 x 250
  • Provenienza: Parma, chiesa di Santa Maria della Neve, o delle Cappuccine vecchie; in Galleria nel 1810; in deposito presso la chiesa di San Leonardo dal 1933
  • Inventario: GN 909
  • Genere: Pittura
  • Museo: Galleria Nazionale
  • Sezione espositiva: Deposito

La grande tela si trova oggi sulla controfacciata della parrocchiale di San Leonardo, ove giunse in deposito dalla Regia Galleria nell’agosto del 1933.

Negli Inventari dell’Accademia e della Galleria (1819, 1852, 1874) e in Farinelli – Mendogni (1981) viene citata quale opera di provenienza sconosciuta dovuta alla mano di Marcantonio Franceschini (Bologna 1648-1729), allievo prediletto di Carlo Cignani e protagonista della pittura classicista bolognese nel periodo compreso tra la fine del XVII secolo e l’inizio del successivo. In realtà si tratta di una fedelissima copia della celebre Crocifissione oggi nella Pinacoteca di Bologna, dipinta da Guido Reni nel 1619 per i padri cappuccini di quella città (cfr. Ebert-Schifferer – Emiliani – Schleier 1988, pp. 134-136, con bibl. prec.), eseguita da Giovan Battista Bolognini per l’altare di destra della chiesa di Santa Maria della Neve o delle Cappuccine vecchie di Parma.

Dobbiamo a Malvasia (1678, ed. cons. 1841-1844) le prime notizie sulla paternità e sull’esatta collocazione della nostra tela, notizie puntualmente ribadite dall’anonima Nota del 1725, da Baistrocchi (1780), Ruta (1780), Donati (1824) e Gabbi (1840). Quest’ultimo ci informa inoltre che il dipinto fu trasferito all’Accademia nel 1810, quando chiesa e convento vennero chiusi in ottemperanza ai decreti di soppressione degli enti ecclesiastici del governo francese.

La tela parmense non è che una delle numerose copie tratte dal prototipo reniano nel corso del XVII secolo: Malvasia (1678, ed. cons. 1841-1844) le dice innumerevoli, Pepper (1988) ne enumera otto, Benati (in Pinacoteca di Brera 1991, pp. 245-246) ne pubblica una inedita di proprietà della Pinacoteca di Brera, la Roio (1992a), facendo riferimento a diverse fonti antiche, ribadisce che la composizione del maestro fu replicata da tutti i suoi allievi e ricorda che Bolognini ne trasse anche una copia all’acquaforte per il senatore Angelelli.

Nelle fonti antiche (cfr. Malvasia 1678 ed. cons. 1841-1844, I, p. 357; Crespi 1769, III, pp. 77-81) Giovan Battista Bolognini viene indicato come uno dei migliori e più fedeli seguaci di Guido Reni, autore, oltre che di numerose copie di opere del maestro, di una cospicua quantità di dipinti prevalentemente destinati a chiese bolognesi di cui, tuttavia, sopravvive oggi un numero piuttosto esiguo. Studi più recenti (cfr. Riccomini 1962, pp. 450-451; Zamboni 1969, pp. 334-335; Roio 1992a, pp. 33-37) hanno evidenziato come in realtà lo stile di Bolognini non si sia esclusivamente sostanziato del purismo classicista del maestro, ma si sia progressivamente arricchito di connotazioni naturalistiche e di accenti barocchi prossimi ai modi di Simone Cantarini, di Flaminio Torri e, soprattutto, di Guercino.

A giudizio della Roio (1992a) la Crocifissione di Parma “…mostra un fare ombroso e tipologie tipiche dello stile maturo, orientato verso i caratteri guercineschi, del Bolognini”; è tuttavia ragionevole ipotizzare anche una datazione non posteriore alla metà del secolo, poiché la chiesa di Santa Maria della Neve venne riconsacrata nel 1653 dopo ampi lavori di rinnovamento condotti su disegno di Giovan Battista Magnani (Da Mareto 1978, p. 35) e nel decennio precedente erano state dipinte le tele destinate agli altri altari della chiesa (Madonna col Bambino in gloria e i santi Francesco e Chiara di Guercino, vedi scheda n. 545; Beata Vergine col Bambino, e i santi Carlo Borromeo e Felice da Cantalice di Nuvolone, vedi scheda n. 517).

Bibliografia
Malvasia 1678, ed. cons. 1841-1844, II, p. 23;
Nota… 1725;
Baistrocchi 1780, p. 76;
Ruta 1780, p. 38;
Inventario… 1819;
Donati 1824, p. 57;
Gabbi 1840, p. 217v;
Inventario… 1852, n. 121;
Inventario… 1874;
Farinelli – Mendogni 1981, p. 96;
Roio 1992a, pp. 33 e 35
Restauri
1999 (C. Barbieri)
Scheda di Patrizia Sivieri, tratta da Fornari Schianchi L. (a cura di), Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere Il Seicento, Franco Maria Ricci, Milano, 1999.