Si tratta di cinque frammenti di affresco staccato di consistenti dimensioni, oggi esposti nella sezione dei dipinti murali della Galleria Nazionale, allestita nel retropalcoscenico del Teatro Farnese.

L’insieme è costituito da tre pezzi, di cui due verticali, espressione di un più vasto sistema architettonico, raffiguranti una parasta racchiusa da cornici a ovuli e decorazione a grottesche con sfingi e vasi circondanti un ovato con La fede su fondo rossastro; una porzione di colonna a finto marmo bianco ornata da un ramo di vite a spirale con foglie e pampini, di un giallo ocraceo a simulare l’oro, che si ripete anche nel frammento orizzontale con gradino a finto marmo, doppio plinto, dove si innalza la stessa tipologia di colonna. Negli altri due pezzi si scorgono ovati con figure femminili sedute, avvolte in ampie vesti con tavoletta e iscrizioni non leggibili. Le tonalità giallo ocra, su base analoga o violetta, si stagliano sulla superficie bianca decorata tono su tono con le volute del fondo. Il disegno è spesso leggibile attraverso le linee tracciate col chiodo o attraverso leggere impronte lasciate dalla decorazione. Purtroppo dei cinque pezzi, recentemente restaurati e riportati su telaio tamburato, non si conosce la provenienza, né il momento in cui furono distaccati. Giacevano nei depositi della Galleria, senza alcuna indicazione, che, a tutt’oggi, non è emersa nemmeno dalla documentazione archivistica. Si tratta, comunque, viste le dimensioni, di una struttura architettonica dipinta con effetto trompe-l’œil, proveniente da un palazzo o da una chiesa e assegnabile ai primi decenni del ’600, anche se riprende motivi tardomanieristici. Nella tessitura cromatica e nelle tipologie decorative sembra di intravedere effetti analoghi aquelli individuabili nella decorazione del Teatro Farnese, anche per lo schema prospettico frontale.

Bibliografia
Inedito
Restauri
1999 (C. Barbieri)
Luisa Fornari Schianchi, in Lucia Fornari Schianchi (a cura di) Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere. Il Settecento, Franco Maria Ricci, Milano 2000.