Pare sia stato uno dei primi dipinti dell’Accademia di Parma, dono della principessa Isabella che era allieva di Baldrighi, e che da questi venne raffigurata nel grande ritratto della famiglia mentre mostra un disegno al proprio padre, Don Filippo.

Amante, come il suo maestro, della tecnica del pastello, la principessa eseguì un d’après dal quadro che aveva dato notorietà in Parigi all’amato insegnante, quadro che oggi è conservato ad Angers (era stato presentato da Baldrighi come morceau de réception all’Accademia Reale di Parigi, nel 1756, ed era stato accolto decretando il successo del pittore, che fu nominato Accademico d’onore e professore dell’Académie Royale) (per gli statuti e le modalità dell’Académie Royale cfr. Rosenberg 1997b).

Il segretario dell’Accademia di Parma abate Frugoni, sempre disposto a leziosi omaggi poetici, stese in seguito al dono di Isabella un sonetto che si sarebbe potuto considerare eccessivo se non fosse stato destinato a principeschi sensi. Le rime per il “divin lavoro” della figlia di Don Filippo furono riposte “sotto cristallo in un quadretto assai elegante si è nella Residenza della nostra Regia Accademia” (Atti… 1757-1816), non solo, ma il 4 maggio del 1759 furono anche spedite a Bologna, al conte Gregorio Casali, amico di vecchia data, già destinatario della leggiadra lunghissima epistola del 24 ottobre 1758 (Fondo Storico Accademia Belle Arti Bologna) con cui lo stesso Frugoni ringraziava l’Accademia tutta di Bologna per averlo nominato Accademico (nella seduta del 5 ottobre, unitamente a Giuseppe Peroni. A sua volta Gregorio Casali sarebbe stato nominato Accademico dell’Istituzione parmense). In detta epistola un particolare omaggio, con ripetuto e insistito calcolo grazioso, veniva indirizzato al segretario Giampietro Zanotti, detto “immortale”, nonché “divino (…) che per gloria delle Muse bisognerebbe poter rinovare, e riprodurre all’ornamento dell’arti”. Per due nature morte di Isabella di Borbone cfr. anche Porzio 1999.

Bibliografia
Atti… 1757-1816, p. 13;
Inventari 1758-1852, fasc. 1/A, c. 7, n° 10;
Fondo Storico Accademia Belle Arti Bologna, Carteggio Frugoni-Casali;
Allegri Tassoni 1979, p. 190;
Cirillo – Godi 1979b, p. 18;
Fornari Schianchi 1979b, p. 103 (con bibl. prec.);
Rosenberg 1997b, pp. 21-41;
Giumanini 1998-1999, p. 222;
Porzio 1999, pp. 74-75
Mostre
Stradella 1984
Eleonora Frattarolo, in Lucia Fornari Schianchi (a cura di) Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere. Il Settecento, Franco Maria Ricci, Milano 2000.