• Titolo: Autoritratto di terza con barba castagna e capelli più scuri
  • Autore: Francesco Pescatori
  • Data: 1846-1849 ca.
  • Tecnica: Olio su tavola
  • Dimensioni: cm 46,7 x 38
  • Provenienza: Acquistato dall’avvocato Gandolfi nel 1881
  • Inventario: Inv. 952
  • Genere: Pittura
  • Museo: Galleria Nazionale
  • Sezione espositiva: Ottocento a Parma

La piccola tavola appare in buone condizioni, seppur lievemente fessurata in corrispondenza delle giunture.
Pescatori si è rappresentato all’età di circa trent’anni, come in un sintetico testamento pittorico, allorché la tisi gli prospettava imminente la fine. Databile dunque agli anni 1846-1849, l’Autoritratto appare caratterizzato, specie nella barba e nella veste da camera di velluto viola, da forti stilizzazioni neotizianesche che lo avvicinano alle analoghe prove, entrambe in Galleria, di Ignazio Affanni (inv. 1053; cfr. scheda n. 1061) e del compagno di studi e quasi coetaneo Bernardino Riccardi (inv. 616; cfr. scheda n. 1008), che aveva dipinto la propria effigie nel 1838.

Con lui, Pescatori condivise il gusto e l’indefesso esercizio sui maestri cinque e seicenteschi entro una speculare parabola artistica e umana attraverso concorsi accademici, munificenze ducali e, perfino, il destino stroncato dalla malattia.

Come altrove quando si sentiva libero dai vincoli tematici della committenza, Pescatori preferì colori piuttosto liquidi, che gli permisero di costruire la mezza figura con tocchi rapidi e intensi di toni, però, volutamente smorzati, entro una gamma complessiva consona a un’atmosfera soffusa di ombre. La stessa tipologia dell’abito, di sommessa ricercatezza, è scelta per una voluta ambivalenza fra costume storico rinascimentale (distinto dal vero e proprio travestimento adottato da Affanni e Riccardi) e sobrietà borghese contemporanea. L’opzione di lasciare indeterminati i dettagli sul fondo buio focalizza l’attenzione sul volto, impostato di tre quarti (“di terza”) e illuminato nella parte destra. Il ripensamento della fisionomia secondo un’interpretazione dotta di ascendenza umanistica – fronte alta, espressione filosoficamente assorta e sguardo indagatore – reclamano un dialogo esclusivo e rigoroso con chi guarda.

Bibliografia
Pigorini 1887, p. 34;
Elenco… 1894;
Ricci 1894, pp. 62-63;
Ricci 1896, p. 263;
Pelicelli 1932, vol. XXVI, p. 460;
Comanducci 1973, vol. IV, p. 2435;
Mecenatismo… 1974, p. 12;
Bénézit 1976, vol. VIII, p. 245;
Marchi 1991, pp. 278-279
Restauri
1992 (S. Baroni)
Mostre
Parma 1841;
Colorno 1974;
Colorno 1992
Antonio Musiari, in Lucia Fornari Schianchi (a cura di) Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere. Il Settecento, Franco Maria Ricci, Milano 2000.