- Titolo: Autoritratto
- Autore: Cletofonte Preti
- Data: 1879 circa
- Tecnica: Olio su tela
- Dimensioni: cm 74 x 58,6
- Provenienza: venduto alla Galleria da Foscherina Zanelli vedova Preti nel 1887
- Inventario: Inv. 1039
- Genere: Pittura
- Museo: Galleria Nazionale
- Sezione espositiva: Ottocento a Parma
La tela venne venduta nel 1887 alla Galleria da Foscherina Zanelli, vedova di Cletofonte Preti, per 40 lire. Si trattava di una cifra abbastanza modesta per un’opera di pregevole fattura che, pur nell’impostazione piuttosto convenzionale, riverbera qualche richiamo alla tradizione della Scapigliatura lombarda. Fu probabilmente la scarsità di mezzi economici a indurre la vedova del pittore a vendere un dipinto che le immaginiamo caro, visto che in questa tela Preti si ritrasse in tempi poco anteriori la sua precoce morte.
L’indigenza degli artisti, le scarse risorse a disposizione della locale Accademia, la quasi totale assenza di “mecenati” privati, la modestissima circolazione di aggiornate istanze culturali sono i segni più evidenti dell’inesorabile declino occorso alla cultura artistica parmense del secondo ’800.
Pochissimi furono i pittori locali che riuscirono ad affrancarsi da questa sfavorevole congiuntura e ad approdare a esiti stilistici più che accademici. Preti aveva, probabilmente, le capacità necessarie per andare oltre questi angusti limiti, per cogliere e far proprie le ricerche più aggiornate almeno delle diverse Scuole nazionali, ma una vita piuttosto disagiata, una certa lentezza nell’elaborare le opere (si hanno sicure notizie solo di sedici suoi dipinti) e, soprattutto, una morte precoce non gli consentirono altro che una presa di coscienza degli esiti più maturi del Romanticismo lombardo e, negli Anni settanta, un approccio alle ricerche espressive dei macchiaioli.
Nell’ambito dell’Accademia parmense egli fu, comunque, allievo e socio piuttosto accreditato: grazie agli assegni di pensione che seppe guadagnarsi in virtù della sua costante buona resa negli studi poté soggiornare a Venezia, Roma, Napoli e Firenze, inviando in patria saggi sempre ben giudicati (Atti… 1864-1877, vol. VIII, 14 ottobre 1868, 11 gennaio 1869, 8 marzo 1869, 6 novembre 1871, 23 dicembre 1872, 19 luglio 1873). Ma ciò che più conta, seppe crearsi un ambito espressivo autonomo, fatto di intimità domestiche, di seducenti figure femminili, di preziose e minuziose indagini di ambienti e dettagli quotidiani che gli guadagnò una certa fortuna di pubblico e un posto non secondario nella locale cultura figurativa.