- Titolo: Apostolo
- Autore: Bernardino Butinone
- Data: 1490 circa
- Tecnica: Olio su tavola
- Dimensioni: diametro 23
- Provenienza: Parma, collezione Sanvitale
- Inventario: GN434
- Genere: Pittura
- Museo: Galleria Nazionale
- Sezione espositiva: Arte in Lombardia 1400-1500
Dopo riferimenti alla scuola italiana e a quella tedesca il tondo fu attribuito al Butinone da Corrado Ricci (1896); quindi fu messo in relazione con quattro analoghe tavolette oggi suddivise fra il Museo Arcivescovile di Utrecht e la Fondazione Longhi a Firenze, con l’ipotesi che potessero far parte della predella del trittico di Brera, del 1484.
In seguito Laclotte (1956) associava al gruppo il San Paolo del Museo Ingres di Montauban, mentre negli anni Sessanta (Puppi 1962b) anche altre due tavolette rettangolari raffiguranti Santi a Gosford House venivano riunite con la possibilità che facessero parte di un medesimo complesso – non coincidente però con il dipinto braidense – quali verosimili elementi delle cornici o della predella. Recentemente un’ampia scheda di Rossi (Rossi-Shell 1994) ha riassunto gli intricati termini della questione con alcune nuove proposte sul versante iconografico e cronologico.
In primo luogo i santi a mezza figura nei tondi non sono, come tradizionalmente ipotizzato, Dottori della Chiesa, dei quali non possiedono alcun attributo, ma Apostoli; fatto che da una parte escluderebbe una comune provenienza con le tavolette di Montauban e Gosford House, e dall’altra presuppone l’appartenenza dei tondi a una predella di notevoli dimensioni (una simile tipologia è riscontrabile proprio a Treviglio nel trittico della Madonna delle lacrime, eseguito da Nicola Moietta nel terzo decennio del ’500). Lo studioso approfondisce poi in modo particolare due aspetti di questi tondi, ovvero la componente foppesca della tavoletta parmense, collegata in termini precisi con gli affreschi del Carmine di Brescia (e, soprattutto, con il San Giovanni Evangelista), e la illusiva sensibilità spaziale che anima le cinque tavolette, che dovrebbe essere il sintomo più evidente della percezione delle novità prospettiche importate a Milano da Bramante. Su queste basi la datazione proposta dal Rossi risulta più avanzata rispetto a quella tradizionale, in quanto, secondo lo studioso, “l’ideazione degli Apostoli è esattamente parallela a quella del Polittico di Treviglio”.